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Come affrontare i test a risposta chiusa

test a risposta chiusa, le maledette domande a crocette, pur semplici in apparenza, possono diventare un ostacolo notevole da superare per studenti in ogni contesto: dalle verifiche a scuola agli esami universitari fino a concorsi da superare. Personalmente è un tipo di verifica che odio, ma proprio con tutto il cuore. Soprattutto perché non credo siano un valido strumento per valutare effettivamente la preparazione degli studenti, e contemporaneamente trasformano lo studio in una sorta di “gara a battere il sistema”. Però esistono e vanno affrontate, quindi stringiamo i denti e andiamo avanti.

Come dovresti già sapere nulla potrà mai sostituire, in termini di efficacia e in qualsiasi contesto di valutazione, una preparazione davvero approfondita, basata su un metodo di studio efficace, che ti spieghi come studiare, ma, data per scontata quella, ci sono diverse strategie che si possono adottare per massimizzare il risultato nei test a risposta chiusa.

Oggi mi voglio focalizzare su 4 di queste strategie, e condividerle con te. Eccole qua.

TIENI SEMPRE D’OCCHIO IL TEMPO

Dedicare maggiore attenzione al fattore tempo, sia in fase di preparazione che in fase di svolgimento del test. In che senso? Bè, per prima cosa dovrai abituarti fin da subito al fatto che non hai infinito tempo a disposizione e dunque non basta riuscire a rispondere correttamente, devi farlo in un tempo ragionevole. Il suggerimento di partenza, quindi è quello di organizzare la tua strategia.

Da che mondo è mondo, per affrontare bene qualsiasi cosa, qualsiasi nemico ci capiti davanti, dobbiamo prima conoscerlo. Ecco perché la struttura del test non deve avere alcun segreto per te: devi sapere in quante parti è suddivisa e quali sono prioritarie per il punteggio finale in modo da poter sviluppare una strategia adeguata.

Informati sul numero di domande che sarà presente nel test e quanto tempo ti verrà assegnato (se non hai accesso a queste informazioni fai una stima, arrotondando per eccesso), dopodiché dividi semplicemente il tempo totale per il numero di domande e otterrai una stima di quanto tempo puoi dedicare a una domanda senza rischiare di rimanere indietro. Non devi assolutamente lasciare qualcosa al caso, ma anzi devi pianificare il lavoro nella maniera più efficiente possibile, per essere preparato ad ogni evenienza. Allenati ed esercitati sempre su un tempo adeguato a quello che troverai nel test vero e proprio.

Inoltre, quando arriverà il momento della prova, non bloccarti sulle domande delle quali non conosci la risposta. Procedi, rimani nei tempi su cui hai fatto esercizio e poi, se avanzerà tempo, tornerai indietro a sistemare le domande lasciate indietro. Anche per questo dovrai informarti bene prima, sapendo come minimizzare la probabilità d’errore.

PICCOLI OBIETTIVI, GRANDI RISULTATI

Il secondo è un consiglio di carattere più “psicologico”: devi riuscire a interpretare ogni risposta sorpassata come un micro-obiettivo raggiunto, creando un abbrivio, un ritmo che ti spinga avanti. Questo semplice consiglio risulta fondamentale nel caso di test molto lunghi, con una enorme quantità di risposte. L’impatto con esami del genere rischia sempre di lasciare spaesati, e concentrarsi su una domanda alla volta, uno step alla volta, vivendo con soddisfazione il fatto di aver risposto, aiuta a gestire la pressione.

Ricorda, il concetto “one brick“, un mattone alla volta, vale nella preparazione così come nella vera e propria prova d’esame o di verifica.

Tra l’altro, piccolo suggerimento aggiuntivo, non limitarti a valutare se hai dato solo la risposta giusta o sbagliata, senza approfondire. Quando stai esercitandoti, e ti accorgi di aver risposto in modo errato a una domanda, la cosa migliore da fare è ripercorre il ragionamento che ti ha portato a quell’errore, in modo tale da sapere dove si trova il problema per capirlo e risolverlo. Sì, è come se stessi facendo un ragionamento sul tuo ragionamento.

A volerci trovare il lato positivo, i test a crocette possono anche servire come strumento per scoprire le nostre lacune e colmarle il prima possibile. Insomma, non tutti i mali vengono per nuocere, mettiamola così.

CONCEDITI DELLE PAUSE

Pause. Pause frequenti, anche all’esame. Abbiamo parlato altre volte di quanto sia importante fare pause nello studio, per scaricare la tensione e riprendersi dallo sforzo cognitivo a cui stiamo sottoponendo la nostra mente, ma questo vale altrettanto agli esami. Arrovellarti sulle risposte crea stress e fatica, e ti sorprenderesti di sapere quanto tale stress può incidere negativamente sul tuo risultato, facendoti sbagliare domande scontate o portandoti a commettere stupidi errori di distrazione, come segnare una casella invece che l’altra.

Accade di continuo, e non è un caso che i test a risposta chiusa, che hanno un forte elemento ripetitivo strutturale, rischino di diventare spesso frustranti. Ogni dieci minuti di focalizzazione sul test concediti un minuto di pausa (ovviamente conteggia queste pause nel calcolo del tempo complessivo di cui parlavamo nel primo punto). Rilassati, riprenditi e poi torna al lavoro. Non sottovalutare questo consiglio, non cedere all’ansia di andare avanti a tutti i costi, fermarti e recuperare la lucidità può fare un’enorme differenza.

Anche perché, se è giusto conoscere il nemico contro cui combattiamo, è anche vero che le guerre di logoramento non sono sempre efficaci. Se non fai mai una pausa arriverai davvero alla fine della prova sfiancato e distrutto.

METTITI NEI PANNI DELL’INSEGNANTE

Infine, ovviamente, sparare a caso le risposte è sempre sbagliato (e spesso a livello di punti penalizza di più che lasciare una risposta in bianco), tuttavia è assolutamente corretto avvalersi di ragionamenti meta-didattici su come le domande sono state preparate. Mettersi nei panni dell’insegnante che ha creato quel test, cercare di capire quale strategia abbia seguito per scegliere le risposte possibili, spesso aiuta se non a individuare la risposta, quantomeno a ridurre le alternative possibili. 

Possiamo tranquillamente chiederci che tipo di trabocchetti avrebbe potuto tendere il professore nell’elencare il gruppo di risposte. Certo, non possiamo esserne sicuri al 100%, ma all’interno delle quattro risposte ce n’è quasi sempre una che attira l’attenzione perché diversa da tutte le altre e, per fare un esempio di “trucchetto” che si può utilizzare, è improbabile che sia proprio quella la risposta corretta.

Tutti questi consigli, comunque, non ti permetteranno di esimerti dallo studio.

Quindi niente scappatoie per passare i test a crocette senza studiare, dovrai comunque continuare a farlo, così avrai la certezza di essere davvero, davvero preparato ad affrontare qualsiasi domanda. Tuttavia espedienti come questi che ti ho consigliato, come mettersi nei panni dell’insegnante, per capirci, tornano utili per ridurre le opzioni e aumentare la probabilità di azzeccare in situazioni estreme in cui, in base sempre alla nostra strategia, può avere senso fare un tentativo.

Questo è quanto, metti in atto queste 4 semplici strategie, fai affidamento su un buon metodo di studio e dai il meglio di te nei test a risposte chiuse… e poi fammi sapere come è andata!

Alessandro de Concini
Alessandro de Concini

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