Volevo scrivere questo articolo il mese scorso… ma poi ho rimandato.
Procrastinare, rimandare a domani (forse) quello che avremmo dovuto fare una settimana fa, starcene sul divano quando la pila delle cose da fare cresce minacciosamente, perdere infinito tempo in attività improduttive che ci fanno sentire attivi ma non portano a nulla.
La procrastinazione è la nemica giurata della produttività e, tanto nello studio quanto nel lavoro o in qualsiasi altra attività, è forse l’ostacolo più grande che dobbiamo scavalcare per arrivare al nostro obiettivo.
Per gli studenti la procrastinazione porta alla non frequenza delle lezioni e, soprattutto, all’accumulo di studio “matto e disperatissimo” in cramming a ridosso degli esami. Un disastro.
La guerra contro la procrastinazione è dura da vincere, ma non impossibile. Oggi ti svelo le 6 armi, 6 strategie, 6 step per combatterla al meglio.
SCOPRI CHE TIPO DI PROCRASTINATORE SEI (E PERCHÈ)
Conosci te stesso, come scrivevano i Greci sulle pareti del tempio di Apollo a Delfi (noi oggi sui muri al massimo ci scriviamo insulti alle squadre di calcio che ci stanno sulle balle, ma vabbè).
Al di là dell’aspetto filosofico, capire che tipo di procrastinazione è quella che stai mettendo in atto e, soprattutto, su quali convinzioni e radici profonde poggia, non sarà sufficiente a sconfiggerla, ma porrà le basi per un miglioramento a lungo termine. È il primo passo.
Sebbene i “sintomi” della procrastinazione siano praticamente sempre gli stessi, la malattia in sé può essere piuttosto diversa, per cui ti consiglio di approfondire, perché altrimenti qualunque cambiamento farai durerà poco, e tornerai ben presto alle tue vecchie abitudini.
Ho letto decine di libri sull’argomento, nessuno semplice, diretto, chiaro e ben scritto come questo, “Procrastinare” di Windy Dryden, l’ho già consigliato altre volte nei miei video. In questo libro uno psicologo e terapeuta eccezionale ti darà gli strumenti per capire come funziona nel profondo il tuo meccanismo di procrastinazione. Fatto questo, puoi passare allo step 2.
ELIMINA LO PSEUDOLAVORO
Lo pseudolavoro è quel tipo di attività che ti fa sentire produttivo ma, in realtà, ti sta facendo perdere tempo e diventa di fatto una procrastinazione mascherata.
Devi estirparlo senza alcuna pietà.
Come riconoscere lo pseudolavoro?
È solitamente un’attività preparatoria, che non avanza direttamente il lavoro ma dovrebbe facilitarlo in seguito. È per questo che è bastardo, perché si annida in compiti che di per sé vanno benissimo, come la pianificazione, il fare ordine, la lettura preliminare, tutte cose utili e sacrosante, ma che possono trasformarsi in perdita di tempo se questa attività:
- Ti occupa molto più tempo di quanto non sarebbe ragionevole. Pianifichi per giorni? Per mettere a posto la scrivania perdi 6 ore? Fai la punta alle matite finché non sono appuntite abbastanza da essere usate come arma letale da John Wick? Ecco, magari stai esagerando;
- Tendi a ripeterla più e più volte, ogni volta che puoi, anche quando ormai ha esaurito il suo scopo primario e diventi un filino ossessivo, nel senso che se non la fai sei incapace di procedere;
- Dopo aver finito di farla hai esaurito il tempo a disposizione e ti dici “ok, il primo passo è stato fatto”, fai una pausa e rimandi il vero inizio alla prossima sessione di studio o di lavoro.
Ecco, se ha queste 3 caratteristiche, è probabile che sia pseudolavoro. A volte è difficile distinguerlo, proprio a causa del fatto che quasi sempre non è un’attività sbagliata a prescindere, ma piuttosto un’esagerazione di un’attività utile, quindi presta molta attenzione.
Per eliminarlo, usa un buon vecchio timer. Datti un tempo preciso, con una stima sensata, per svolgere quella attività. Scaduto il tempo stop.
Pianificare l’intera sessione d’esami? 1 giorno. Ordine sulla scrivania? 15 minuti. Fare la punta alle matite di John Wick? 5 minuti. Fine, non un secondo di più.
Se invece ti accorgi che il tuo pseudolavoro è un’attività che ti fa proprio perdere tempo in sé e non è utile a niente, abbi il coraggio di eliminarla del tutto e non guardarti mai più indietro.
Risolto lo pseudolavoro, puoi passare allo step 3.
RIDUCI LA DISTRAZIONE
La distrazione è il fertilizzante su cui cresce rigogliosa la pianta della procrastinazione. Come non distrarti mentre studi?
Prima di tutto riduci gli stimoli distraenti. Smettila di credere di essere in grado di resistere alle notifiche di WhatsApp. Non è vero, lo sai tu e lo so io. Cellulare in modalità aereo mentre studi, computer in stop, silenzio nella stanza, ordine sulla scrivania, fratelli, animali domestici e familiari imbavagliati, minimalismo assoluto negli strumenti che usi.
Dopodiché sfrutta il principio di immersione nello studio, lo puoi ricreare anche nel lavoro attraverso l’attività, essendo coinvolto in quello che fai. Questo non è l’articolo adatto ad approfondire questo tema, ma intanto sappi che devi cercare un metodo di studio coinvolgente che ti tenga ad ogni step impegnato a svolgere diverse attività, senza il tempo per annoiarsi o distrarsi.
Infine, morte al multitasking, basta con questa follia di fare mille cose contemporaneamente e saltellare da un’attività all’altra, finiscila, una cosa alla volta e fatta bene. Il multitasking moltiplica le occasioni di distrazione e quindi di procrastinazione.
Ridotta la distrazione, è il momento dello step 4.
PIANIFICAZIONE
E qui il gioco si fa duro. Devi essere organizzato, c’è poco da fare una buona pianificazione aiuta a combattere la procrastinazione e, spesso, la tiene lontana, perché separa il momento della scelta da quello dell’esecuzione e ti risparmia la fatica mentale di dover ogni volta vincere l’inerzia a decidere di agire.
Nello specifico hai bisogno di 4 elementi principali:
- Organizzazione dei cicli di studio e pause. Un semplice ciclo è quello della famosa tecnica del pomodoro, ad esempio;
- Gestione di spacing e cramming adeguata;
- Pianificazione su 4 livelli con ampio margine di manovra e con obiettivi fissati a lungo termine, medio termine, breve termine e micro-obiettivi, che ti daranno continuità nel lavoro.
- Masterplan settimanale che strutturi le tue giornate.
Quando questi 4 strumenti saranno perfettamente calibrati la tua organizzazione sarà perfetta. Visto che ci sei, se vuoi imparare a gestirli al meglio insieme a tutto il resto del metodo di studio, vai a dare un’occhiata da vicino al mio corso sul metodo di studio, Sistema ADC. È fatto per trasformare il metodo di studio dalla A alla Z. Ne vale la pena.
Se sei perfettamente pianificato, puoi passare allo step 5.
ASSEGNATI PREMI E PUNIZIONI
Gamification nello studio e reward and punishment, questa è la mia parte preferita. Assegna qualcosa di bello, che ti piace, magari anche qualcosa di superfluo e che normalmente non ti concederesti al raggiungimento di ciascun obiettivo di quelli che ti sei fissato allo step precedente. Comprarti qualcosa, mangiare qualcosa di particolare, guardarti una puntata di una serie tv, andare al cinema, qualcosa così. Più è grande l’obiettivo raggiunto, maggiore il premio.
Al contrario, assegna una punizione ad ogni fallimento. Punizione che può essere basata sull’esercizio fisico: chessò, 100 burpees o 10km di corsa se non raggiungi l’obiettivo previsto di pagine studiate, rinunciare alle sigarette per un giorno.
NON FUMARE
Può essere una punizione riguardante i lavori domestici, oppure economica: dare soldi in beneficenza, fare regali a caso a un amico. Anche qui, maggiore il fallimento maggiore la punizione (anche se fare beneficenza non dovrebbe mai essere una punizione ma un piacere, eh?).
Questo meccanismo funziona benissimo, a patto che tu sia inflessibile sull’applicazione, sia sulle punizioni che sui premi. Non esiste sgarro né deroga, non si fanno sconti. Se è tempo di premio, il premio dovrà arrivare. Se è tempo di punizione… già lo sai. Solo così il tuo cervello pian piano si abituerà e costruirà un’abitudine a non procrastinare, altrimenti è solo una perdita di tempo.
A questo punto puoi arrivare allo step 6, quello finale.
SFRUTTA LA PRESSIONE SOCIALE
L’ultimo colpo alla procrastinazione lo si dà in gruppo. Parla del tuo desiderio di superarla ad amici, condividi la tua pianificazione e i tuoi premi e punizioni, trasforma il tutto in una gara con altri per vedere chi riesce a raggiungere al meglio gli obiettivi, chiedi a qualcuno di sorvegliarti e di romperti le scatole se stai ricadendo nel rimandare.
Insomma, fatti dare una mano e al tempo stesso esponiti, in modo da usare a tuo vantaggio quella spinta che ti arriva dagli altri.
Eccoli qua, i 6 step per sconfiggere per sempre la procrastinazione, nello studio come nel lavoro. Adesso voglio sentire da te che cosa ne pensi, le tue storie di procrastinazione feroce e come ne sei uscito!