Elon Musk: c’è chi lo ama, chi lo odia, chi vorrebbe procurarsi un cartonato 1:1 da tenere davanti alla scrivania per sentirsi ispirato mentre lavora.
In ogni caso, non si può negare che sia una delle menti più affascinanti attualmente in attività sul globo terrestre (sì, ho detto globo, questo articolo non è per i terrapiattisti, sciò): imprenditore visionario, uomo di marketing, imprevedibile celebrità social, ogni sua impresa fa discutere, dal tentare di collegare la mente umana ai computer, a vendere lanciafiamme portatili a fumarsi una canna in diretta sul podcast di Joe Rogan. E poi lo chiamano “il vero Tony Stark”.
Ma quello che lo rende particolarmente interessante per me, e il motivo per il quale ho deciso di girare questo video, è il modo in cui impara.
Lo Zio Elon è uno studente-perpetuo, un avido divoratore di conoscenze e competenze e sembra essere in grado di diventare un esperto in qualsiasi cosa in uno schiocco di dita.
Oltre a una spaventosa intelligenza, deve avere dei metodi, dei principi, dei segreti che possiamo rubargli e provare ad applicare. Ed eccoli qua, i 6 “segreti” di apprendimento di Elon Musk.
MULTI-DISCIPLINARIETÀ
Questa è la prima caratteristica, il primo tratto distintivo dello stile di apprendimento di Musk: non è limitato a un campo, anzi, sembra ricercare in modo programmatico lo studio di più materie contemporaneamente.
In delle interviste che ho letto a sua madre e suo fratello raccontano di come da bambino il piccolo Elon divorasse fino a due libri al giorno. Qualunque libro, su qualunque argomento, ne era persino ossessionato.
E fin qui tutto ok, bisogna essere avidi di conoscenze di ogni tipo, ma se bastasse imparare mille cose diverse per essere come lui saremmo capaci tutti… quello che distingue il suo modo di imparare da quello dei mille studenti che si barcamenano tra decine di esami universitari è la ricerca dei collegamenti fra le varie materie.
Musk indaga il sottile filo di lana che unisce la fisica, l’informatica, la finanza, l’ingegneria, la filosofia, l’economia, le neuroscienze e chi più ne ha più ne metta. Questo focus sul rapporto tra le diverse aree di cui si occupa permette di ricordare più facilmente ciò che si impara.
Un ricordo, infatti, è tanto più persistente quanto più è inserito in una rete di associazioni, di rimandi, quanto più è legato alle nostre conoscenze ed esperienze pregresse.
Inoltre, più ci abituiamo a fare questo sforzo di associazione, e più sarà facile farlo in futuro. Ci alleniamo a costruire reti, non torri di sapere. Imparare a compartimenti stagni è inefficace e inefficiente.
L’ALBERO DELLA CONOSCENZA
Queste sono parole pronunciate, anzi scritte, da Elon in persona: “è utile immaginare la conoscenza come un albero semantico e assicurarsi di possedere i principi, prima di scendere nei dettagli.”
Musk sa che bisogna partire dai fondamentali, dagli elementi di base, i più semplici, e costruire la complessità a partire da quegli stessi principi.
Così come i giocatori di scacchi partono a studiare il gioco dai finali, non dalle aperture, allo stesso modo Elon non si butta a capofitto sui problemi complessi, ma cerca di risalire agli elementi più semplici, ma su cui si fonda l’intera disciplina.
Decostruisce ciò che vuole imparare, lo fa a pezzi e lo ordina in una sequenza che non sempre è quella evidente a un primo sguardo.
Per imparare bene, e rapidamente, quindi, è necessario analizzare con attenzione e solo poi procedere step per step. Aprire il libro e partire da pagina 1, insomma, non è sempre la strada corretta.
MODELLI MENTALI
Questa è la strategia che trovo più affascinante in assoluto, ed è una diretta conseguenza del ragionamento sui principi fondamentali di ogni disciplina che abbiamo appena descritto: la costruzione di modelli mentali che possano essere riprodotti e applicati in campi diversi.
A furia di partire dai fondamentali si cominciano a notare pattern che si ripetono, sequenze, principi per così dire “universali”, che travalicano le semplici informazioni e diventano strategie cognitive, una cassetta degli attrezzi sempre pronta ad entrare in azione.
Per costruire questa “libreria” di modelli mentali, i consigli sono principalmente 3:
- Sfruttare la strategia chiamata chunking, ovvero il segmentare e accorpare le conoscenze, ne ho parlato in questo articolo in modo più dettagliato, ti consiglio di recuperarlo;
- Mettere a confronto e contrasto le differenti informazioni per ricavarne la struttura sottostante. Non limitarsi mai, dunque, al nozionismo o all’accumulo, ma cercare sempre di porsi problemi e notare differenze e somiglianze.
- Impadronirsi di alcune conoscenze che, più di altre, permettono lo sviluppo di efficaci strategie cognitive. È come se alcune idee e informazioni fossero in grado di fare un upgrade al software della nostra mente. Tra queste, l’imparare lingue straniere, comprendere il processo scientifico o empirico, la logica classica e argomentativa, la fisica, le grandi teorie scientifiche come la teoria dell’evoluzione; la matematica. Comprendere a fondo ed esercitare queste idee specifiche apre la mente, la mette alla prova, la allena e la prepara ad applicare gli stessi principi ad ogni sfida di apprendimento.
Col tempo e l’esercizio, si cominciano ad applicare vere e proprie euristiche, strategie semi-automatiche che risparmiano sforzo mentale. È come se creassimo una sorta di intelligenza cristalizzata, già pronta, che fa risparmiare tempo e fatica. Affiliamo la nostra ascia a lungo, prima di tagliare l’albero.
SFIDA E CONFRONTO
Questa è semplice: Elon Musk non si siede mai sugli allori. Mai. Non si vanta della sua conoscenza, piuttosto va alla ricerca spasmodica di nuove idee e di persone in grado di metterla in crisi e stimolarlo.
L’ambiente è fondamentale: se credete di essere la persona più intelligente e preparata della stanza, cambiate stanza. C’è sempre qualcuno con cui confrontarsi, discutere, litigare persino.
La sfida e l’esposizione a persone più brave di voi e interessanti, a nuove teorie e ipotesi, vi tiene allenati.
IMMERSIONE E APPLICAZIONE
Qui è questione di ossessione. Non si diventa degli esperti di ingegneria aerospaziale nel giro di pochi anni studiacchiando una mezz’oretta al giorno.
Dovete avere fame di imparare, dovete sognarvele di notte le cose da cui siete appassionati, immergervi in esse, passare ogni minuto del vostro tempo libero a pensarci, a fare ricerche online, a parlare con altri appassionati, a seguire tutorial su youtube.
In più, dovete passare alla pratica e sporcarvi le mani. Teoria e pratica non sono due momenti separati quando si parla di apprendimento efficace, vanno portate avanti insieme, fin da subito. Lo smanettone e il teorico devono diventare la stessa persona, sempre e comunque.
Non ve la sentite? Troppo estremo? Forse. Del resto per imparare come Elon Musk c’è un prezzo da pagare.
ABITUDINE AD IMPARARE
Imparare tanto, imparare sempre, imparare in modo costante. Musk ha dichiarato più volte di inserire il tempo per leggere e imparare nel suo piano di lavoro settimanale, insieme agli impegni da amministratore delegato di Space X, da presidente di Tesla, da ingegnere ecc.
Non si può pensare di schioccare le dita e diventare degli hacker dell’apprendimento, bisogna costruire pian piano abitudini che diventino col tempo incrollabili. Comincia a lasciarti mezz’ora al giorno per leggere un libro nuovo, che poi diventerà un’ora, poi magari due.
Quando avrai applicato questi principi e sposato definitivamente il concetto di “lifelong learning”, ovvero di apprendimento per tutta la vita, forse… sarai diventato proprio come Elon Musk!