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4 step per gestire le fonti dello studio

Libri di testomanuali, testi integrativi, atlantisbobine, codici, appunti, schemi, riassunti, slide, dispense, forum, blog, post, compendi, articoli, video, registrazioni, videolezioni, audiolibri…

Ma cosa sta succedendo? Dov’è finito il buon vecchio libro da cui studiare, che uno si prepara per bene e poi si presenta all’esame sereno?

Negli ultimi anni le risorse a disposizione degli studenti si sono moltiplicate a perdita d’occhio, così come le opportunità. Al tempo stesso anche la didattica è cambiata, si è arricchita e ha cominciato a sfruttare le potenzialità del digitale per produrre supporti, ausili e materiali integrativi.

Risultato? Una cornucopia di fonti di studio tra cui scegliere, un bombardamento costante che porta all’incertezza e a una comprensibile confusione generalizzata.

Studenti che non sanno da dove cominciare, che passano giornate intere a tentare di mettere ordine, che tornano indietro e si perdono in un labirinto di letture e riletture da fonti differenti.

Si stava meglio quando si stava peggio? Decisamente no, io sono convinto che non ci sia mai stato un momento migliore per studiare di oggi, negli anni ’20 del 2000, ma certamente abbiamo bisogno di capire come gestire al meglio tutto questo. Bisogna fare chiarezza.

E allora oggi, in questo articolo, semplifichiamo e mettiamo ordine, con 4 step precisi per gestire le fonti di studio.

Come sempre, prima di iniziare vi illustro la struttura dell’articolo.

Quello che faremo sarà procedere in ordine con i 4 step che vi serviranno per gestire le vostre fonti di studio:

  • Raccogliere
  • Scremare
  • Gerarchizzare
  • Aumentare e riorganizzare

Si comincia!

STEP 1: RACCOGLIERE LE FONTI

Ok, per prima cosa dobbiamo raccogliere le fonti e classificarle. Vi consiglio da fare questo lavoro a livello dell’intera materia che dovete preparare, dell’intero esame, mentre più tardi, agli step 3 e 4, scendendo nel dettaglio, lavoreremo sulla base del singolo argomento.

Partite così: preparate un elenco puntato con tutte le possibili fonti che avete a disposizione nell’ordine in cui vi vengono in mente, buttatele giù senza ancora valutarle e senza dare loro un ordine.

Possiamo usare questa lista come esempio:

  • Ho due libri di testo che fanno parte del programma d’esame ufficiale;
  • Ho i miei appunti presi a lezione;
  • C’è un canale YouTube che seguo che spiega molto bene alcuni degli argomenti d’esame;
  • Il prof ha caricato le slide del corso sul portale e posso scaricarmele;
  • Ci sono le video-lezioni registrate che potrei riguardare;
  • Potrei cercare online delle spiegazioni da altri siti;

Quindi siamo a sei fonti potenziali.

Una volta creata questa lista di fonti conviene segnarsi la lunghezza di ciascuna di esse, espressa in pagine oppure in minuti nel caso dei video (questi dati torneranno anche utili nelle varie fasi della pianificazione dello studio).

A questo punto avete un’idea di massima e potete passare al prossimo step.

STEP 2: SCREMARE LE FONTI

È arrivato il momento di fare ordine sul serio.

La prima cosa da fare è classificare queste fonti in ordine di importanza. Vi consiglio di lavorare sulla base di 4 parametri:

  • La completezza nella spiegazione;
  • La qualità e la cura nel contenuto;
  • La chiarezza espositiva e facilità di consultazione;
  • La rilevanza ai fini del vostro esame (perché magari è una fonte completissima, qualitativa e chiarissima, ma copre argomenti che non ci interessano o non fanno parte del programma);

Ecco, in base a questi parametri classificate le vostre fonti in tre livelli:

  • Fonti primarie, cioè quelle più complete, qualitative, chiare e rilevanti, che contengono gran parte se non tutti i contenuti che ci servono, e sulle quali si può basare la nostra preparazione;
  • Fonti secondarie, cioè quelle che magari hanno elementi utili e chiarificatori ma non sono di per sé completissime e non possono bastare da sole;
  • Fonti terziarie, cioè quelle davvero extra, che potreste sfruttare se proprio ne aveste voglia.

Nel fare questa analisi state ancora lavorando al macro-livello della materia nel suo complesso.

Tornando al nostro esempio di prima, magari mi rendo conto che uno dei due libri di testo è effettivamente imprescindibile, anche se alcuni argomenti sono stati spiegati meglio a lezione, e che i miei appunti sono ben fatti e completi in quasi tutto, almeno così mi sembra, ma ho dei dubbi su una parte di programma che non avevo seguito alla perfezione. Il secondo libro di testo e le slide del professore sono leggermente meno complete ma comunque utili, il canale YouTube può aiutarmi a chiarire alcuni dubbi specifici su alcuni passaggi complicati. Le registrazioni delle lezioni non mi servono davvero, ho già ottimi appunti e certo, potrei riguardarle per cercare se ho perso qualche passaggio, ma sarebbe solo un enorme investimento di tempo per un ritorno scarso. Anche le ricerche extra online non sono davvero necessarie, con YouTube e le altre fonti copro di fatto tutti gli argomenti d’esame.

E adesso lo sapete già quello che deve succedere, vero?  Deve calare la mannaia. Tutte le fonti terziarie vengono tagliate, la verità è che non farebbero altro che complicare il vostro studio, aumentare l’incertezza, rendervi dispersivi e insicuri.

Tagliate senza pietà, via tutto, restano solo le fonti primarie e secondarie!

STEP 3: GERARCHIZZARE LE FONTI

La terza fase è quella in cui stabilirete effettivamente come gestire le vostre fonti.

Se siete estremamente fortunati, nella categoria delle fonti primarie c’è una sola fonte. Un bel libro completo, degli appunti fenomenali, delle dispense completissime… ah, che meraviglia!

In questo caso idilliaco non dovrete fare altro che procedere così: basare la pianificazione e lo studio su quella singola fonte primaria e, argomento per argomento, controllare le fonti secondarie per vedere se vi è sfuggito qualcosa, se ci sono delle integrazioni da fare o dei punti di vista che vale la pena considerare, o che possono aiutarvi a chiarire ancora meglio i punti molto complessi e difficili.

Che succede però se, come nel nostro esempio, non viviamo nell’utopia e non c’è una sola fonte primaria? Qui ci ritroviamo con un libro imprescindibile, ma che su alcuni argomenti è un po’ lacunoso, e con degli appunti ottimi ma su cui siamo incerti per alcuni passaggi. Che fare?

Si passa a valutare il tutto argomento per argomento. Si divide la materia in blocchi che costituiscono di fatto le unità di argomenti che vengono affrontati, e per ciascuno di quegli argomenti si elegge la fonte primaria.

Alla fine dobbiamo arrivare a una singola fonte primaria per ciascun argomento, quindi dobbiamo valutare e soppesare con attenzione.

Nel corso di questo processo ci rendiamo anche conto di eventuali gap ed errori che abbiamo commesso, mancanze nelle nostre fonti che colmeremo con l’ultimo step, il numero 4.

Riprendiamo in mano l’esempio:

Per i primi 4 argomenti gli appunti sono fenomenali e sceglierò quelli come fonte primaria. Però alcune lezioni non le avevo seguite bene, altri due argomenti quindi sono da fare seguendo il libro, assolutamente. C’è poi un altro argomento talmente importante e difficile che preferisco comunque dare priorità al libro, che non si sa mai… procedo così per tutto il programma, mi segno tutto e arrivo al momento di iniziare a studiare che so sempre quale sia la mia fonte principale.

Quella sarà la fonte su cui applicare il PACRAR, il metodo di studio collaudato, scientifico, efficiente ed efficace e dal livello pazzesco che insegno nel mio corso Sistema ADC, nel quale c’è anche una versione ancora più accurata e precisa proprio del processo di selezione e organizzazione delle fonti!
Sistema ADC è un corso meraviglioso in costante miglioramento e aggiornamento, con una community di corsisti che si aiuta, migliora, si confronta e tira fuori il meglio da ognuno dei partecipanti.

Torniamo alle nostre fonti: le altre fonti secondarie, sempre argomento per argomento, verranno di volta in volta controllate integrate, e andranno ad arricchire e a dare profondità alla nostra preparazione.

Non vengono ignorate eh, non vi sto dicendo di leggere e studiare solo la fonte primaria e basta, anche le secondarie vanno studiate, ma conoscendo bene la gerarchia e le sovrapposizioni di argomenti potete permettervi un piano pulito, preciso, senza confusione. Studiate la fonte primaria su quell’argomento, poi passate a integrare con le secondarie, poi procedete avanti.

E via così finché non finisce il programma.

È così che, ad esempio, si costruiscono schemi davvero completi e non si rischia di dover tornare poi indietro a rifarli o ad aggiungere pezzi che ci eravamo persi. È così che non ci si ritrova persi a vagare tra un sito, un libro e una chat cercando di capire da dove studiare cosa.
È così che ci si assicura di essere metodici e ordinati, svolgendo questo processo prima di iniziare a studiare, non durante lo studio o giorno per giorno.

C’è poi lo step 4

STEP 4: AUMENTARE e RIORGANIZZARE LE FONTI

Che è poi uno step opzionale, da fare se e quando ce ne fosse la necessità.

Eh sì perché nessun processo di selezione delle fonti a monte, prima di studiare, può essere perfetto e impeccabile. Ci si può sbagliare, si può sottovalutare un argomento, si può scoprire qualcosa che non si sapeva o può arrivare dal nulla una nuova fonte assegnata dell’insegnante all’ultimo momento, perché gli girava così.

In quel caso bisogna aumentare le fonti e rivalutarle, sempre argomento per argomento, rimanendo flessibili e pronti a cambiare la nostra suddivisione iniziale in primarie e secondarie.

Mi raccomando, perché questo processo di aumento e riorganizzazione si nutre delle vostre insicurezze, paure e manie di perfezionismo. Non fatevi prendere dall’ansia: non esagerate, non aumentate le fonti a meno che non sia strettamente necessario, e se proprio non riuscite a resistere alla tentazione di fare comunque delle ricerche di approfondimento, segnatevi dei tempi fissi per farlo, teneteli con un timer e siate pronti a fermarvi appena il tempo che vi siete assegnati è scaduto.

Altrimenti tutta l’organizzazione di cui abbiamo parlato non serve più a niente, e tornate in balia di voi stessi e del mare magno dell’informazione, trasformate la ricerca delle fonti in uno pseudolavoro, concetto di cui abbiamo parlato di recente proprio quando vi spiegavo i 6 modi in cui perdete tempo invece di studiare. Andate a recuperare l’articolo!

Ci siamo capiti?

Molto bene, direi che allora dovremmo essere riusciti a mettere un po’ di ordine, ad arrivare sempre e comunque ad una sola, singola fonte primaria per ogni argomento di studio, senza troppi dubbi e perdite di tempo.

Non è poco come risultato, che dite?

A questo punto fatemi sapere se avete avuto difficoltà nel gestire le vostre fonti o se avete suggerimenti per aiutare i vostri colleghi studenti. Se poi volete togliervi ogni dubbio su questo e su tutti gli aspetti del miglior metodo di studio possibile, vi aspetto in Sistema ADC!

Alessandro de Concini
Alessandro de Concini

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