La questione dello studio notturno torna periodicamente a far discutere, tra sostenitori, oppositori e chi cerca di fare un po’ di chiarezza. Inutile dire che io rientro nella terza categoria, e allora, visto che ci siamo, chiariamo un po’ di punti. Specifichiamo subito che qui non stiamo parlando di imparare mentre si dorme, ma di studiare fino a orari improbabili.
Cercherò di rispondere a tre domande principali in questo articolo:
1) Ha senso studiare di notte? E perché?
2) Si possono mettere a frutto le ore serali/notturne in altro modo oltre allo studio?
3) Che rapporto c’è tra l’utilizzo delle ore notturne in modo produttivo e il sonno?
Bene, andiamo con ordine.
HA DAVVERO SENSO STUDIARE DI NOTTE?
Studiare di notte si può, nessun dubbio, ma io lo sconsiglio caldamente. Più avanti si va con le ore notturne e più studiare può divenire controproducente, pericoloso persino. Il perché è presto detto: il nostro intero organismo, cervello compreso, è regolato da cicli. Metabolismo, attività circolatorie e nervose… Ogni cosa è regolata da cicli. Per questo momenti diversi della giornata sono deputati a funzioni differenti e il modo in cui il nostro corpo e la nostra mente reagiscono varia di ora in ora. La sera è quindi solitamente lasciata al riposo, e a un tipo di attenzione più diffusa, più improntata alla riflessione.
Certo, ognuno di noi è differente, ma ci sono delle somiglianze di base che valgono per tutti. La sera, nello specifico, è il momento della giornata in cui la nostra capacità di attenzione focalizzata tende a diminuire, anche a causa dello stress cognitivo e della stanchezza accumulati durante il giorno, e diventa quindi progressivamente sempre più difficile attivare i processi necessari ad uno studio di qualità. Incamerare nuove informazioni e cercare di comprenderle e capirle a fondo è un’attività che conviene svolgere con la luce del sole, piuttosto che con la luna alta nel cielo.
A seconda dei ritmi e delle abitudini di ciascuno di noi l’orario in cui smettere di studiare è una buona idea può variare, ma in generale, come regola, mettiti in testa che più si va avanti nelle ore notturne e meno ha senso studiare. Se possibile, dovresti lasciare la sera completamente libera dallo studio. Lo studio notturno folle una settimana o addirittura il giorno prima dell’esame è uno dei motivi per cui spesso non si ottengono i risultati sperati. Nel dubbio, voglio anche ricordarti che lo studio in cramming, concentrato tutto all’ultimo minuto, non è mai una buona idea.
Che tu stia sui libri a mezzanotte perché la pianificazione non è stata adeguata o perché ti senti in colpa, senti di non aver fatto abbastanza, di non saperne abbastanza sull’argomento, non ha importanza. Studiare oltre un certo orario rimane comunque controproducente.
Ma ora ti chiederai, facendo così, quindi, la sera diventa un momento del tutto improduttivo? Decisamente no, ed è qui che passiamo a rispondere alla seconda domanda.
COME SI POSSONO SFRUTTARE LE ORE SERALI?
Il fatto che studiare di sera/notte non sia il massimo non significa che non possiamo sfruttare le ore in cui il sole è ormai calato per qualcosa di produttivo. Nello specifico, sono due le attività che ti consiglio di programmare alla sera, se vuoi sfruttarla a dovere: il ripasso e l’esercizio di consolidamento, su argomenti che hai già studiato e approfondito. Il momento di rielaborazione, nel quale si rilegge uno schema, un appunto, oppure durante il quale si fanno esercizi per concretizzare ancora di più ciò che abbiamo appreso durante il giorno, è fondamentale nello studio. È anche un momento in cui sfruttiamo diversamente la nostra cognizione, e il carico di lavoro che sentiremo sarà molto meno pesante dell’apprendere nuove informazioni per la prima volta.
In pratica, puoi intenderla così: incamerare nuove informazioni la sera/di notte non è il massimo, come in effetti abbiamo già sottolineato, ma usare quelle stesse informazioni, metterle in pratica o ripassarle, invece, può essere un’ottima strategia per mettere a frutto le ore serali. La tue mente rielabora le informazioni, le sistema e magari la mattina dopo, al risveglio, ti farà sentire anche un po’ più competente nell’applicare quello che hai imparato.
E PER QUANTO RIGUARDA IL SONNO E LE ORE DI RIPOSO?
Ti deve essere chiarissimo questo: nessuna attività, nessuna, tanto meno quelle legate allo studio, deve in alcun modo interferire con il tuo sonno. La quantità, qualità e regolarità del sonno è di importanza capitale per il successo delle tue giornate di studio e sacrificarle in nome della già citata fretta o del senso di colpa (spesso dovuti a una mancanza di organizzazione e a un metodo di studio inadeguato) è una strada che porta dritti verso il fallimento.
Rovinando il ciclo del sonno non soltanto rovinerai il consolidamento di ciò che hai già studiato, ma inficerai la tua capacità di imparare il giorno successivo. Meno dormi, più senti la stanchezza, meno capacità avrai di imparare durante il giorno. Un disastro. Quindi mai e poi mai sacrificare il sonno in nome dello studio (o di qualsiasi altra attività).
Quantomeno se non vuoi avere l’aspetto e l’efficienza mentale di uno zombie.
Questo è quanto. Impara a sfruttare la sera ma, anche e soprattutto, a rispettarla. Il tuo studio ti ringrazierà.