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Come studiare online: imparare da un video

C’è una frase che mi ronza in testa e che continuo a ripetere senza sosta ogni volta che posso. Probabilmente me l’avrete già sentita dire, ma la voglio dire un’altra volta ancora perché credo che davvero rappresenti la realtànel 2019 la formazione digitale e lo studio digitale erano il futuro. Nel 2020 e nel 2021 sono il presente.

L’idea di imparare online si è trasformata in uno schiocco di dita da un lusso a una necessità, e tutto il mondo è stato costretto ad accelerare su una strada che stava già percorrendo.

Al centro di questa rivoluzione dello studio, dell’apprendimento, della formazione online sta lo strumento del video. Video sui social network, videocorsi, videolezioni, videochiamate: dallo schermo dei nostri dispositivi accesso su un video passa oggi la conoscenza, passano e informazioni di cui dobbiamo impadronirci.

Questo non significa, naturalmente, che gli altri supporti siano morti, nulla ad esempio sostituirà mai la lettura, tuttavia senza alcun dubbio il peso che i video assumono oggi nel percorso di istruzione continua ad aumentare e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci a questa rivoluzione.

E allora oggi, in questo articolo, parliamo proprio di come sfruttare queste risorse al meglio e imparare… da un video!

Partiremo mettendo a confronto i pro e i contro dell’apprendimento da un video e gli elementi fondamentali di differenza rispetto ad altre forme di studio e formazione, dopodiché vi darò 6 consigli per portare al massimo livello la vostra capacità di assorbire informazioni da questo medium.

E a proposito, non sono l’unico e non siete gli unici a trovare questa tematica così importante e utile, e infatti Giulia Lapertosa e Luca La Mesa di Carriere.it mi hanno chiesto di realizzare un corso in esclusiva sulla loro piattaforma proprio su questo tema. Un intero videocorso su come imparare dai videocorsi. Fantastico! E devo dire che a mio avviso è venuto davvero bene.

Se non conoscete Carriere.it, è una piattaforma di e-learning ad impatto sociale che vuole rendere accessibile a tutti a prezzi veramente bassissimi corsi di formazione su tematiche legate al mondo del lavoro e alle competenze più richieste nel mercato di oggi.

Ci sono docenti pazzeschi, professionisti affermati, esperti veri dei campi più disparati ed è stato un onore e un piacere poter contribuire con il mio corso.

Condividiamo gli stessi valori etici, la stessa missione e la stessa passione per l’insegnamento digitale, mi sono trovato benissimo e per questo ho scelto di lavorare con loro. Trovate qui il link per iscrivervi alla piattaforma se vi può interessare!

E ora cominciamo!

L’APPRENDIMENTO TRAMITE VIDEO

La prima distinzione da tenere bene a mente è quella tra video sincroni e asincroni. I video sincroni non sono altro che quelli in diretta diciamo, in tempo reale, che abbiamo imparato a conoscere con la didattica a distanza: le videochiamate, i webinar, le live su Twitch o YouTube, le videoconferenze e le lezioni digitali di ogni genere.

Questi, di fatto, sono soltanto una trasposizione in digitale di ciò che avveniva prima dal vivo.

La seconda tipologia invece è quella dei video asincroni, dunque quelli che non sono in diretta, che sono stati registrati e preparati in anticipo e sono poi fruibili da chi deve imparare da essi. Un videocorso come quelli che produco, ad esempio, o una registrazione di lezione rivista in un secondo momento.

Partiamo con i pro, con ciò che qualifica come positivo e potenzialmente superiore lo studio da un video:

  • Il primo punto fondamentale è l’accessibilità. Un video online si può vedere ovunque, in qualunque momento, da qualunque dispositivo, comodamente da casa propria o da qualsiasi altro posto si desideri. Questo è un vantaggio incredibile nonché un risparmio di tempo e di denaro e non credo di dovervi spiegare perché.
  • In secondo luogo la flessibilità, anche se questa è più rivolta ai video asincroni. La possibilità di rivedere il video se necessario, di rallentarlo, di accelerarlo, di interromperlo, di alterare il ritmo di fruizione per adattarsi a voi che lo state ascoltando, al contesto, alla necessità di fare pausa, al vostro processo di comprensione e di produzione di appunti, su cui torneremo fra poco, è utilissima.
  • Sempre in particolare sui video asincroni un punto da sollevare è quello della qualità stessa della didattica. Certo, dipende sempre dal docente o dallo speaker, ma un video preparato in anticipo, magari scritto, magari montato, può risultare più efficace nel comunicare informazioni. Pensate ai video che pubblico sul mio canale YouTube, voi li ascoltate come se fossero un discorso unico, fluido, sembra che io parli in modo impeccabile, dando la giusta intonazione e tutto il resto, ci sono grafiche e parole chiave che aiutano, la qualità dell’audio è ottima. Ma questo dipende dal fatto che ogni video lo scrivo, lo recito con un gobbo o teleprompter davanti in un set professionale, e poi la magia del montaggio di Dario dà più ritmo, elimina le incertezze, i mugugni, le pause nel parlato, le interruzioni, gli errori e arricchisce il tutto con la postproduzione. Tutto questo in un video in diretta non può accadere, dunque una lezione registrata può effettivamente arrivare a una qualità superiore, se pensata ed eseguita da qualcuno che sa cosa sta facendo.
  • Infine, la ricchezza di materiali e risorse: tutto l’insegnamento tramite video può essere corredato, anche in diretta, da materiali digitali integrativi e può interfacciarsi meglio con altre risorse preziose per chi studia.

Il contro è uno solo, di fatto, ma è notevole:

  • La mancanza di interazione, di confronto diretto e della dimensione sociale dell’ascolto, dell’adattabilità alla platea per i video asincroni, la riduzione e la minore efficacia degli stessi per i video sincroni.

Può sembrare poco, ma non lo è. Al di là della dimensione umana che conosciamo bene dopo più di un anno di pandemia e lockdown vari ed eventuali, le possibilità ridotte o inesistenti di porre domande o confrontarsi impattano anche sull’apprendimento e sullo studio. Ovviamente tutto questo può essere mitigato con gruppi e community, chat, sessioni live di domande e risposte ecc, tuttavia rimane un punto da tenere presente.

Questo è poi il motivo per cui io penso che il futuro sia blended, e cioè riunisca video sincroni, asincroni e momenti di didattica dal video insieme, alternandoli e organizzandoli al meglio per coprire l’uno le mancanze dell’altro.

Ne abbiamo parlato anche nell’articolo sulle università telematiche, andate a recuperarvelo se non lo avete letto! 

In definitiva, direi che i video in modalità asincrona, come i video su YouTube e i videocorsi puri, sfruttano meglio tutte le potenzialità dell’apprendimento digitale ma, al tempo stesso, ne evidenziano anche di più l’unica criticità.

Chiarito questo, possiamo immergerci nei 6 consigli per potenziare il vostro studio da un video.

ASCOLTO ATTIVO

Il primo punto chiave è proprio quello dell’ascolto attivo. Vedete, lo schermo e l’assenza di contatto diretto fisico, tra chi parla e chi ascolta è una barriera che incoraggia la passività e il multitasking pernicioso.

Ma lo studio, l’apprendimento, la formazione, quelli veri, hanno bisogno di partecipazione.

Quando ascoltate una persona parlare in un video ponetevi continuamente delle domande sul contenuto di quello che dice, su quello che dirà, sulla persona stessa. Potrete anche annotarvele queste domande, ma di questo parliamo fra poco a proposito di appunti.

In ogni caso, partecipate della lezione, parlate con o contro lo schermo se necessario, commentate anche proprio parlando ad alta voce, anche se vi va sentire scemi. Dite la vostra mentre l’insegnante parla o pensatela quantomeno, criticate, investite emotivamente provando a pensare a come tutte le informazioni si relazionino con voi, con la vostra vita, il vostro studio, il vostro lavoro, le vostre passioni, la vostra personalità.

Più voi partecipate e investigate e ricercate e collaborate con il video,  più quello vi risponderà e le informazioni verranno processate più a fondo nella vostra mente.

Non solo, ma tenete sempre bene a mente le motivazioni per cui state guardando quel video, ascoltando quella lezione, frequentando quel videocorso. Perché lo state facendo? “Per passare il tempo” può andare bene per video di intrattenimento, non per lo studio o la formazione!

Andatevele a prendere le informazioni che vi servono, strappatele via da chi parla nelle videolezioni che guarderete, non statevene lì seduti ad aspettare che saltino fuori dallo schermo e magicamente atterrino nella vostra memoria a lungo termine, perché non succederà. È una questione di tecnica, certamente, ma anche di atteggiamento.

PRODURRE APPUNTI

E, a proposito di tecnica, parliamo di appunti e di quanto sia importante produrne e produrne con la giusta tecnica.

Abbiamo detto che dovete rimanere attivi e partecipativi, giusto? Che dovete farvi domande e cercare le informazioni che vi servono… quale modo migliore che produrre qualcosa di concreto, tangibile, che metta insieme quelle stesse informazioni con il vostro punto di vista?

Appunti, appunti, appunti.

Se non state scrivendo, creando un appunto schematico, appuntandovi qualcosa, non state davvero ascoltando quel video. Può piacervi o non piacervi ma questa è la brutale verità.

Si devono muovere (metaforicamente) i vostri neuroni e si devono muovere (letteralmente) le vostre mani. Non mi interessa particolarmente se usiate supporti digitali o fisici: ci sono ricerche che mostrano come scrivere su carta alla vecchia maniera attivi percorsi mentali diversi e faciliti i ricordi, ma non sono studi conclusivi e a mio avviso a fare davvero la differenza sono proprio la tecnica con cui si producono appunti e l’atteggiamento con cui lo si fa.

Mai trascrivere, mai sbobinare, mai riportare un dettato. Sempre parole chiave, sintesi e riflessione.

Vi do il nome di tre tecniche, tre spunti da approfondire di cui abbiamo anche già parlato e che approfondisco al meglio nei miei corsi, che dovreste proprio conoscere:

  • Il metodo Cornell, lo stile di suddivisione del foglio per gli appunti più diffuso al mondo, nonché uno dei più efficaci in assoluto.
  • Il metodo KWL, su cui ho scritto un articolo anni fa che non si è filato nessuno ma che invece meritava, andate a recuperarlo! 
  • Il metodo Zettelkasten, che va parecchio di moda e che ho scoperto da poco meno di un annetto, anche grazie alle richieste di molti di voi che mi seguite. È un metodo particolarmente utile per le lezioni sincrone o le riunioni o quei contesti in cui la velocità è prioritaria.

In ogni caso, a prescindere dalla tecnica, l’importanza della produzione di appunti è cruciale, dovreste averlo capito. Mai più senza. Nessuna eccezione.

SFRUTTARE AL MEGLIO LE POSSIBILITÀ DEL MEZZO

A questo punto parliamo del mezzo in sé e di quelle caratteristiche positive di cui discutevamo all’inizio dell’articolo. Bene, se non lo sfruttate attivamente a vostro vantaggio, vi ritrovate solo con i contro e non sperimentate nemmeno i “pro”. Non ha senso.

Partiamo con l’accessibilità: sfruttate al massimo il fatto di poter fruire del video dovunque. Questo, controintuitivamente, non significa affatto mettersi a seguire una lezione o un video corso dal letto, dal divano, da per terra, non necessariamente, anzi: significa poter scegliere l’ambiente ideale, ottimale, confortevole, attrezzato, ordinato, silenzioso, con lo schermo delle dimensioni giuste per dare il massimo.

Portate il vostro apprendimento digitale da video ovunque, e fate in modo che quell’ovunque sia il luogo o lo spazio migliore in assoluto, senza scendere a compromessi.

E occhi a quanto prende il Wi-Fi, anche quello in effetti gioca un ruolo cruciale!

Quanto alla flessibilità, specie per i video asincroni, si apre un mondo di possibilità. La prima cosa è imparare a fermarsi. Voi avete il potere.

Il controllo è vostro, l’insegnante digitale nel video è a vostra disposizione e potete fermarlo in qualunque momento per inserire una pausa o per ragionare su un concetto. Non scambiate mai la fretta con la velocità, prendetevi il vostro tempo e fermatevi ogni volta che lo sentite necessario. Mille volte meglio fermarsi che tornare indietro…

Qualche volta, però, potreste voler tornare indietro. E potete farlo, mi raccomando però: scegliete di tornare indietro solo quando davvero c’è un buon motivo per farlo, altrimenti rischiate di sviluppare un’abitudine negativa e una pigrizia passiva che vi rallenterebbe moltissimo.

Combattete l’idea del “massì, lo ascolto un po’ a caso, tanto poi posso ricominciare o tornare indietro”. No. Poter fare una cosa non significa che sia sempre il caso di farla. Se c’è un passaggio da chiarire, se una frase proprio non l’avete capita, se vi siete distratti per qualcosa che è accaduto intorno a voi allora ok, tornate pure indietro. Altrimenti resistete nel presente del qui ed ora, anche davanti a un video.

Altra possibilità da conoscere è quella di accelerare la riproduzione del video. Io non amo farlo a dirla tutta, ma se avete un insegnante che parla molto lentamente o se vi accorgete che c’è un passaggio della lezione particolarmente discorsivo, facile, banale o ripetitivo, aumentate pure a 1,5x o 2x di velocità. Occhio però: state pronti a ritornare alla velocità normale non appena avete il minimo dubbio che potreste perdervi qualcosa e aumentate al tempo stesso la vostra attenzione e partecipazione, altrimenti si raddoppia pure la passività. E non ha senso.

Infine, sfruttate al meglio tutti i materiali didattici digitali possibili, i link, le ricerche su Google, le dispense, immergetevi in questo mare magno, ma occhio sempre a classificare le fonti, a gestirle in modo intelligente e a non aumentarle troppo. Ho anche scritto un articolo in cui parlavamo proprio del ruolo che possono avere i video come fonte integrativa nello studio universitario e scolastico, andate a recuperarlo!

CONFRONTO SUCCESSIVO

Sfruttare al meglio i pro dei video non basta, bisogna pure mitigare i contro, ridurne l’impatto il più possibile.

Come fare? Beh, se, come dicevamo prima, è vero e innegabile che l’apprendimento da video riduca le occasioni di incontro, confronto, socializzazione, è altrettanto vero che voi potete andarle a cercare non appena quel video è terminato.

Questo è un elemento chiave: parlare del video, discuterne in gruppo, scherzarci sopra anche, esaltarsi a vicende, creare dei gruppi di lavoro, organizzare sessioni di studio di gruppo, fare ricerche extra e condividerle con altri, partecipare a chat o forum o sezioni commenti, aumentare insomma la portata di quello che avete ascoltato e imparato, trascinandolo a forza fuori dal video e dentro il resto della vostra vita, è fondamentale.

Anzi, di più, è imperativo se volete ottenere il meglio dal vostro studio digitale da video. Inoltre, spiegarsi a vicenda è un modo di rielaborare, individuare punti critici, colmare lacune, aiutarsi nei passaggi più difficili e problematici. C’è solo da guadagnarci.

Il video non vi serve tutta questa dimensione collaborativa su un piatto d’argento, come invece fa frequentare una lezione all’università, un convegno dal vivo, studiare in aula studio o fare una riunione nella stessa stanza o andare a scuola insieme.

Dovete fare uno sforzo consapevole in più, ma, facendolo, di fatto riducete drasticamente i problemi che questa modalità innovativa presenta e moltiplicate la qualità del vostro studio e apprendimento. Ne vale la pena!

APPROCCIO PROGRESSIVO

Un altro rischio è connesso alla quantità di offerta formativa a nostra disposizione… pensate alla quantità di video sul mio canale YouTube e di corsi disponibili su Carriere.it!, di video di ogni tipo sui social o di videolezioni di un corso online già sbloccabili… è quella che io chiamo bulimia formativa da video, un accumulo vorace ed esagerato di informazioni. Maratone di video su video su video su video, mille corsi cominciati, iscrizione a venticinque piattaforme diverse e tutto il resto.

Ora, ovviamente a me va bene eh, se vi fate la maratona dei video ADC e vi iscrivete a tutti i miei corsi disponibili, chi sono io per fermarvi, fatevi sotto! Ma accettate almeno un consiglio: seguite una cosa alla volta, applicate quello che io da sempre chiamo “l’approccio del carro armato” e procedete per gradi, in modo incrementale, assicuratevi di aver capito e interiorizzato il video che state ascoltando e da cui volete imparare prima di buttarvi su quello successivo. Completate i vostri appunti, aggiungete la dimensione successiva sociale che discutevamo poco fa, ragionate, riposatevi, prendetevi il vostro tempo prima di ributtarvi nella mischia, altrimenti il rischio è poi quello di rigettare tutte le informazioni, perderle, che non vi resti niente di concreto e duraturo, e sarebbe un peccato.

NON DIMENTICARE IL METODO DI STUDIO

Ultimo consiglio, forse un pochino scontato ma poi neanche tanto, è quello di non dimenticarvi delle fasi del metodo di studio, dell’ormai immortale P.A.C.R.A.R. che insegno e divulgo da quando ho iniziato a fare questo lavoro ormai un bel po’ di anni fa.

Pianificazioneacquisizionecomprensionerielaborazioneapplicazionericordo.

La visione del video e la produzione di appunti coprono due fasi su sei, l’acquisizione e la comprensione, ma manca tutto il resto se volete davvero fare vostre le informazioni.

Ne parlo sempre in centinaia di video e non vi faccio neanche la marchetta a Sistema ADC perché oggi ci si concentra su Carriere.it e il corso sui video corsi che è una bomba.

In definitiva, studiare da un video è un’occasione preziosa che sta diventando sempre più diffusa, frequente e centrale nel percorso di istruzione e formazione a qualsiasi livello. Non si può più ignorare questa modalità, non la si può più rifiutare, non si può più nemmeno provare a contrastarla ignorandone il valore.

È il momento di valorizzarla, conoscerla, dominarla e trasformarla in un pilastro centrale del vostro modo di imparare, inserendola di diritto nel meccanismo del metodo di studio.

Ah, naturalmente non dimenticate di passare dal link che vi lascio qui per iscrivervi a Carriere.it e guardarvi il mio corso in merito, o quantomeno per andare a dare un’occhiata alla loro offerta pazzesca.

Fatemi sapere che cosa ne pensate, come vi trovate voi a imparare da un video e quali consigli dareste per farlo al meglio!

Alessandro de Concini
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