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Diventa l’insegnante modello con la tecnica del pirata

È sicuramente successo anche a voi di avere a che fare con insegnanti, professoresse, professori che, palesemente, non avrebbero dovuto essere lì in quella classe ad insegnare.

Magari svogliati, magari spenti, magari del tutto incapaci di proiettare quel carisma sulla classe che avrebbe davvero permesso loro di comunicare e trasmettere conoscenze e competenze durature, che cambiano la vita.

D’altro canto, al contrario, vi sarà senza alcun dubbio successo di incontrare insegnanti meravigliosi, ispirati e ispiranti, capaci di infondere in ogni loro lezione una passione, un entusiasmo, una profondità impareggiabile, rispettati e amati dai loro studenti, ricordati con stima e affetto a distanza di decadi.

Succede sempre: alcuni insegnanti sono fantastici, altri terribili, e questa alternanza caratterizza l’esperienza dell’istruzione di milioni di persone ogni anno, in Italia come all’estero.

Tra l’altro ne abbiamo discusso in live la settimana scorsa quando sono stato ospite al Cerbero Podcast, se non l’avete vista recuperate la puntata!

Ma che cosa rende davvero un insegnante un… grande insegnante? Quali sono i tratti distintivi che caratterizzano qualcuno capace di conquistare menti, cuori e anime di ragazze e ragazzi a scuola come all’università?

Ma soprattutto, che cosa c’entrano i pirati in tutto questo?

C’entrano, c’entrano eccome… i pirati c’entrano sempre

E allora in questo articolo parliamo di un libro che mi ha veramente colpito e che può veramente rivoluzionare il modo in cui vediamo l’insegnamento ogni giorno.

Questo è 4 frasi per… Teach like a pirate.

PRIMA FRASE

“I’ve spent the past few years of my life traveling from conference to conference and school to school dressed as a pirate. I get some odd looks. But that’s OK. I’m a teacher. Getting odd looks is part of the job. I am on a crusade to spread the message of Teach Like a Pirate”

“Ho speso gli ultimi anni a viaggiare di conferenza in conferenza e di scuola in scuola vestito come un pirata. Mi becco qualche occhiata strana, ma va tutto bene. Sono un insegnante, beccarsi occhiate strane è parte del lavoro. Combatto una crociata per diffondere il messaggio di Insegna come un pirata.”

Dave Burgess è un pazzo furioso. Ma davvero, non per modo di dire.

Insegnante di storia, speaker, autore, vincitore di premi e specializzato nell’insegnare a studenti difficilidistaccati, in situazioni problematiche.

Lui davvero va in giro vestito da pirata a parlare alle conferenze sulla didattica, non è una metafora. E quando lo fa trasuda un’energia quasi oltraggiosa, per citare alcune definizioni che si trovano di lui.

insegnamento efficace

Leggendo il suo libro diventa chiarissimo perché lo faccia e perché, a dirla tutta, abbia ragione a farlo.

Ora, non dico che ogni insegnante dovrebbe vestirsi da pirata o che bisognerebbe trasformare la scuola o l’università in un carnevale continuo, ma l’elemento della sorpresa, della stranezza, della teatralità, dell’entusiasmo, del divertimento persino, possono diventare armi potenti, potentissime per un insegnante.

Il libro è diviso in tre parti e la prima, quella fondante, espone la sua filosofia ed esplora 6 punti fondamentali per portare al massimo livello l’insegnamento.

  1. Passion, passione: appassionarsi profondamente alla materia e all’argomento che si sta comunicando, anche in modo forzoso se non ci viene spontaneo.
  1. Immersion, immersione: mettere tutto sé stesso nell’insegnamento, entrare nel momento, scendere al livello della classe e lavorarci dall’interno, non da sopra come un supervisore.
  1. Rapport, costruzione del rapporto con i ragazzi a livello personale, conoscerli e farsi conoscere da loro.
  1. Ask and analyze, chiedere e analizzare, cioè implementare un feedback costante, uno scambio e un’analisi tra chi insegna e chi ascolta, sfruttare le domande come timone della nave dell’attenzione, cosa tra l’altro su cui io stesso punto tantissimo.
  1. Transformation, cioè ristrutturare, trasformare la struttura stessa della classe, le aspettative e i preconcetti associati con l’insegnamento, l’immagine mentale che ne abbiamo, per abbattere le resistenze dei ragazzi.
  1. Enthusiasm, entusiasmo, che si spiega da solo.

P I R A T E… pirate! Ecco svelato il mistero

Non voglio addentrarmi troppo su ognuno di questi punti, perché veramente vorrei che compraste il libro e lo leggeste, ma mi limito a dirvi che l’onestà, l’amore, la ricerca e l’esperienza sull’insegnamento che trasudano da queste pagine è quasi commovente, davvero.

Non soltanto i sei punti di Dave sono importantissimi e il libro è pieno di consigli pratici, esempi, storie e indicazioni su come metterli in pratica in un contesto reale di insegnamento, ma il modo stesso in cui sono espressi colpisce perché rende chiarissimo che per Dave insegnare non è soltanto un lavoro, è una vera e propria missione di vita.
E questo è qualcosa di tanto semplice quanto straordinario e raro.

Certo, qualche accenno di motivazione-esaltazione, self-help e personal improvement all’americana c’è nel libro eh, ovvio, ma a Dave gliela perdono.

SECONDA FRASE

“If you don’t have the content element of your lesson in place, you are either entertaining or babysitting. My assumption is that you are an expert in your subject’s content. If not, put this book down and go learn your subject.”

“Se non hai a posto la parte di contenuto della tua lezione, o stai facendo intrattenimento o stai facendo il babysitter. Parto dal presupposto che tu sia un esperto nel contenuto della tua materia. Se non è così, metti giù questo libro e vai a studiare la tua materia.”

Ho scelto questa frase, per quanto non sia particolarmente rappresentativa del contenuto della seconda parte del libro, perché dimostra che Dave Burgess non è solo il pagliaccio vestito da pirata, il teatrante che vuole svecchiare e rendere più entusiasmante l’esperienza scolastica, no no, per niente.

La seconda parte del libro, infatti, è dedicata alla costruzione didattica, sul come progettare ed eseguire una lezione che catturi e rimanga impressa.

insegnamento efficace

E allora ecco che si viene proiettati in un mondo di agganci creativi, storytelling, magia, riferimenti pop, storie, idee, transizioni, per rendere fluida, dinamica e innovativa la propria performance di insegnante. Al tempo stesso, in questo turbinio, quello che mi ha colpito è che da nessuna parte si trascura o si mette da parte il contenuto, la serietà e la professionalità dell’insegnamento, tutt’altro.

Dave Burgess, prima di essere un pirata e un pazzo furioso è soprattutto un professionista che si assicura di strutturare lezioni accurate e che dà per scontato che l’insegnante sia sempre un vero esperto, sia preparato, sia competente, abbia studiato, conosca la materia che insegna in ogni piccolo dettaglio. Ma davvero, non c’è spazio per l’approssimazione. La teatralità, il divertimento, l’entusiasmo non sono una scusa per essere superficiali, sciatti o imprecisi.

Anzi, per potersi permettere di fare il pirata bisogna prima di tutto sapere di cosa si sta parlando, saperlo davvero. E poi allora sì che, capitalizzando su quelle conoscenze incrollabili si può costruire un castello di performance brillante e divertente.

Non ci si dimentichi mai che il primo obiettivo di un insegnante è veicolare conoscenze, competenze, ragionamenti, e assicurarsi che chi ascolta li apprenda e li faccia propri.

Che lo studente esca da quella classe che sappia qualcosa di più e che sia qualcosa di più.

TERZA FRASE

“I strongly believe in the power of collaboration, but I don’t believe the final goal of such work should be to come to a single “right” way of teaching.”

“Credo fortemente nel potere della collaborazione, ma non credo che lo scopo finale di quel lavoro dovrebbe essere arrivare a un singolo “giusto” modo di insegnare.”

La terza parte del libro è dedicata all’insegnante come persona, al percorso di crescita interiore che deve fare per arrivare a diventare un pirata vero e alle motivazioni interiori che animano questa volontà.

Dave lo spiega bene: non è per i soldi, non è per la gloria, ma per la propria ambizione e soddisfazione, e per impattare positivamente sulla propria comunità e sulla vita dei propri studenti che si fa tutto questo. È uno sforzo enorme e il guadagno personale non è minimamente coinvolto.

L’insegnante non è per forza da solo in questo percorso, anzi, la frase che ho appena citato sta a significare che quella strada può e deve essere seguita in modo collaborativo, aiutandosi, confrontandosi, discutendo, creando una ciurma che lo supporti.

Secondo Dave Burgess non esiste un unico metodo ideale di insegnamento: esistono dei principi, esiste un approccio, ma poi ogni pirata dovrà scegliere il suo arsenale, il suo veliero, la sua rotta. Non esistono ricette facili, ma solo tanto impegno e tanto lavoro su sé stessi.

QUARTA FRASE

“To ascend to the level of greatness, you have to be on fire with passion and enthusiasm. Mediocrity is incapable of motivating.”

“Per arrivare al livello della grandezza, devi bruciare di passione ed entusiasmo. La mediocrità non può mai essere motivante.”

Alla fine ho scelto questa quarta frase perché per me rappresenta l’essenza stessa di questo libro. Il rifiuto totale della mediocrità, del piattume, della convenzione, del “ho insegnato così per gli ultimi 20 anni quindi perché mai dovrei cambiare”.

Un vero insegnante è qualcuno che si mette in discussione, che si pone obiettivi ambiziosi, che lotta contro le resistenze dei ragazzi e le sue resistenze interiori, che si migliora, che sopporta le frustrazioni che a volte arrivano con quel lavoro, che abbraccia la responsabilità, l’onere e l’onore di formare un altro essere umano negli anni più importanti della sua crescita.

È per questo che, nota a margine, ho un rispetto incredibile per la professione di insegnante, specie a scuola. Anche io insegno, anche io mi reputo e mi definisco un insegnante, ma il mio lavoro online e il mio approccio sono molto differenti e c’è qualcosa di profondamente diverso e infinitamente più difficile nell’entrare in classe ogni singolo giorno, anno dopo anno, e sedersi davanti agli studenti per davvero, di persona.

È una professione difficile, meravigliosa, di importanza fondamentale.

E l’approccio piratesco di Dave esalta questa importanza, la riconosce, la valorizza e la fa esplodere.

L’unica domanda è: siete pronti voi a imbracciare un Jolly Roger e lanciarvi all’arrembaggio?

Bene così, miei pirateschi amici, tra una benda sull’occhio, un pappagallo sulla spalla, un cannocchiale e una pistola, se vi interessa il tema di come veramente trasformare l’insegnamento e cambiare per sempre quello che un’aula e una classe, possono significare, ma anche se amate la comunicazione in genere, non potete perdervi “Teach Like a pirate” di Dave Burgess.

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Alessandro de Concini
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