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Remarkable 2: lo strumento definitivo per lo studio?

Nella mia infinita ricerca dei migliori strumenti per lo studio e la produttività, ho testato di tutto: app, timer, cellulari, computer, programmi, servizi, tablet

Ma c’è una categoria di prodotto che ancora mi mancava, un ibrido che promette di trasformare per sempre l’esperienza di scrittura e di lettura su schermo, mettendo insieme il meglio della tecnologia digitale con le caratteristiche irrinunciabili della carta: i cosiddetti “paper tablet”, dispositivi pensati per posizionarsi a centro di un ipotetico triangolo alle cui estremità stanno tablet, e-reader e fogli di carta.

Campione indiscusso della categoria è Remarkable, dispositivo uscito qualche anno fa e diventato subito oggetto di discussione e desiderio. Sono riuscito a resistere per un pelo a comprarlo, la tecnologia mi sembrava ancora non abbastanza matura e ho preferito aspettare.

Ma quando, all’inizio del 2020, è stato annunciato Remarkable 2, più evoluto, sottile, elegante e potente, non ho saputo trattenermi.

Dopo più di 6 mesi di attesa (grazie Covid), ho finalmente potuto provare Remarkable 2… sarà davvero lo strumento perfetto, definitivo per gli studenti?

CHE COS’È REMARKABLE 

Partiamo dalle basi: che cos’è Remarkable 2?

È un tablet anzi, il tablet più sottile del mondo, dando retta al marketing dell’azienda, nel senso che è un dispositivo dotato di schermo touch e collegamento a internet, di dimensioni paragonabili a un foglio di carta.

Remarkable 2

La sua caratteristica peculiare, però, è che segue una strada e un approccio completamente diversi dai classici tablet a cui siamo abituati: non cerca di fare mille cose insieme, si concentra sul farne poche, 2 per la precisione, ma farle al meglio.

Leggere e scrivere.

Remarkable 2, infatti, è anche un e-book reader, simile a un Kindle o a un Kobo, per capirci, nel senso che permette di leggere file di testo di vari formati senza stancare gli occhi, riproducendo l’aspetto di una pagina stampata.

Ed è un blocco appunti digitale, dall’incredibile capacità di replicare la sensazione dello scrivere sulla carta. 

Leggere e scrivere. Nient’altro. Niente app, niente notifiche, niente social network, niente browser, niente videogiochi, niente di niente. Leggere e scrivere e, volendo, disegnare (forse).

Io non sono un recensore di tecnologia, solo un appassionato, e sono sicuro che ci saranno creatori di contenuti ben più esperti di me che vi potranno parlare di tecnicismi vari, io farò così: carrellata di cose che mi piacciono, carrellata di cose che non mi piacciono, un’analisi dal punto di vista dell’utilità per lo studio (e di questo sì che sono un esperto) e conclusioni con il mio consiglio su chi dovrebbe comprare questo dispositivo e chi, invece, dovrebbe starci alla larga.

Cominciamo.

COSA MI PIACE

  • Per prima cosa mi ha colpito il feeling che si ha nell’utilizzare il Remarkable 2 e anche solo nel maneggiarlo. È sottilissimo ma robusto, del giusto peso, non da affatto quella sensazione di giocattolino plasticoso che tanti e book reader restituiscono al tatto.

Da la sensazione di un prodotto di lusso, dai materiali ricercati; la cover che ho comprato è altrettanto ben fatta, magnetica come è magnetica la penna, che è ben bilanciata, elemento fondamentale per chi ci giochicchia come il sottoscritto tutto il santo giorno. Nella confezione sono presenti pure delle punte di riserva, preziose. 

E se volevate vedere la confezione… mi spiace, sono pessimo, invece di filmare l’unboxing ho divelto la scatola con la stessa foga di un leone che sventra una zebra e poi ho buttato via tutto. 

Lo schermo non è illuminato in alcun modo, cosa che può risultare seccante a prima vista, ma in realtà contribuisce a non stancare gli occhi, potete usare Remarkable per 15 ore senza sosta e non provare mai la sensazione di volerlo spegnere.

In generale, quindi, l’uso è piacevole e soddisfacente, e non è poco.

  • La scrittura. E questo era fondamentale visto che la caratteristica dello “scrivere come sulla carta” è il cavallo di battaglia di Remarkable. Bè, è davvero impressionante. Persino il suono è simile a quello di una vera penna o matita, l’esperienza di scrivere su questo schermo è qualcosa di incredibile, molto migliore e molto più simile alla realtà della carta rispetto alla scrittura su uno schermo di vetro come ad esempio su iPad.

Ho fatto provare il mio Remarkable ai miei genitori, ad amici, alla mia compagna e sono rimasti tutti senza parole. Si possono scegliere diversi tipi di scrittura, dalla penna stilografica alla matita o evidenziatore, veramente fantastico.

A essere del tutto onesti, il tempo che intercorre tra il tocco e la scrittura non è poi così istantaneo, è leggermente più lento per la mia esperienza di dispositivi come la apple pencil con l’ipad Pro, ma la lag è comunque talmente contenuta da non inficiare minimamente l’esperienza di scrittura, si può tranquillamente andare veloci col corsivo senza problemi. Al massimo, anzi, si sperimenta un curioso effetto ottico per il quale il segno si completa pochi millisecondi dopo il passaggio della punta. E’ quasi impercettibile, lo trovo piuttosto piacevole da vedere.

  • Quanto alla lettura, anche questa è convincente. Funziona esattamente come con un ebook reader qualunque, niente di nuovo quindi, tuttavia la dimensione leggermente più grande del solito dello schermo e la possibilità di interagire graficamente col testo contribuiscono a un’ottima esperienza complessiva. Ci torniamo sopra più avanti nel video, dal punto di vista dello studio.
  • Remarkable 2 è sia versatile che focalizzato e questo bilanciamento è davvero intrigante. È versatile perché ci si può fare letteralmente di tutto, tutto quello che faresti su un blocco di fogli di carta ma infinito, è possibile sfruttare dei template già pronti per la lista delle cose da fare, gli appunti, organizer, agenda ecc. e anche crearne di nuovi, anche se il processo è un pelo macchinoso a dire il vero.

Ci sono app per computer e smartphone che interagiscono con Remarkable, permettono di caricare pdf, libri e condividere sui vari dispositivi quello che avete scritto a mano e anche convertire la vostra scrittura in testo digitale.

Ma, al tempo stesso, l’uso di Remarkable interrompe il flusso di notifiche e accesso all’informazione a cui ormai siamo assuefatti. Ho dovuto sforzarmi di usarlo, all’inizio, proprio perché è un’esperienza diversa, più simile a quando, da ragazzo, non avevo uno schermo e una connessione sempre a portata di mano. C’è un valore profondo in tutto questo, un ritorno alla focalizzazione, al monotasking, una fusione di analogico e digitale nuova e rinfrescante.

  • Infine, la batteria, che dura davvero parecchio e si ricarica abbastanza in fretta, connettività con usb-c così praticamente qualunque caricabatterie che abbiamo in giro per la casa ci andrà bene.

Qualunque, tranne quello dell’iPhone perché mannaggia a Tim Cook neanche nel 2020 possiamo avere una cacchio di USB-C sugli iPhone. Gli iPad ce l’hanno, i mac ce l’hanno, tutto il mondo ce l’ha ma no, sull’iPhone no.

Questi i pregi principali, vediamo qualche difettuccio.

COSA NON MI PIACE

  • Partiamo con l’unico, vero, grande, enorme Perché tutto il resto, ad essere onesto, sono davvero solo minuzie: non è a colori. E, direte voi, per forza, la tecnologia non è ancora pronta per uno schermo dal feeling della carta, simil e-reader, a colori. E va bene, lo accetto, magari nel Remarkable 3 o 4 o 5 arriverà, adesso non è pronto. Ma, onestamente, è un grosso problema, soprattutto, come vedremo fra poco, dal punto di vista dello studio. La mancanza del colore è senza dubbio il più grande difetto di questo meraviglioso prodotto.
  • Poi c’è il software che, a dirla tutta, lascia parecchio a desiderare. Glielo perdoni perché, di fatto, non è che serva sto gran software per usare Remarkable come vuole essere usato, cioè per scrivere e leggere, ma ecco, un minimo di sforzo in più sarebbe stato gradito per implementare una parvenza di file system umano, una gestione delle integrazioni accettabile, la possibilità di creare nuovi template senza scomodare tutti i santi del paradiso, la possibilità di copiare, incollare, duplicare, spostare, eliminare i file in modo più immediato e tante altre piccole cose sepolte in menu poco intuitivi e mal progettati. Non un grosso problema, ma neanche una meraviglia.
  • E ora entriamo nel territorio della pignoleria, della malattia mentale, è più un problema mio che del Remarkable, però ve lo devo confessare…. Io non ce la faccio, la lentezza di refresh delle pagine, con quel glitch nero quando passi da una schermata all’altra, mi fa soffrire.

È lo standard praticamente su tutti gli e-reader e dispositivi simili, ma io ho pochissima pazienza con la tecnologia, quando un’app ci mette un quarto di secondo di troppo a caricarsi già mi girano le scatole e ogni volta che vedo lag, anche se tutto il resto è perfetto, la voglia di lanciare il Remarkable fuori dalla finestra mi esplode dentro. 

Tra l’altro, visto che parliamo di lag, se è vero che nell’esperienza di scrittura quel minimo di lentezza della penna in più non solo non da fastidio, ma anzi crea un effetto esteticamente gradevole, non è lo stesso quando si scarabocchia o si disegna. Checchè ne dicano le pubblicità no, Remarkable non va bene per disegnare, mi spiace, e io che sono il re dello scarabocchio non apprezzo di non riuscire ad essere preciso nel creare i miei elaborati tribali.

  • Le dimensioni: ho detto che il fatto che sia più grande di un tipico e-reader è un grosso punto a suo favore, e lo confermo… ma io voglio di più. Lo so che poi non sarebbe più così portatile e bla bla bla non mi interessa, voglio lo schermo formato A4 e non accetto obiezioni.
  • La conversione da testo scritto a mano a digitale nella mia esperienza non funziona benissimo, sarà che sono mancino e ho visto babbuini con calligrafie migliori della mia, ma col mio corsivo in particolare gli errori si sprecano e non è il massimo.
  • Ultimo ma non ultimo, il prezzo. Remarkable non costa poco, per niente, sono 399 euro che diventano in realtà in fretta 500 se ci aggiungi la penna e una cover. Tenete a mente questo perché la questione prezzo tornerà nelle conclusioni finali.

RECENSIONE PACRAR

E ora mettiamoci nei panni di uno studente e attraversiamo le fasi del metodo di studio per vedere dove e come Remarkable potrebbe esserci d’aiuto o meno.

Seguiremo il paradigma PACRAR, pianificazione, acquisizione, comprensione, rielaborazione, applicazione, ricordo, la progressione di metodo di studio di cui parlo nei miei video e articoli e che insegno nel mio corso completo di metodo di studioSistema ADC, trovi il link qui per iscriverti.

Assegnerò un punteggio da 1 a 5 per ogni fase, dove 1 equivale a terribile, inutile e 5 a utilissimo, perfetto.

PIANIFICAZIONE 

Partiamo con la P di pianificazione: grazie agli svariati template, Remarkable 2 è perfetto per avere diverse “to do list” e come sostituto di agende e diari.  Può tornare inoltre molto comodo per strutturare i livelli di pianificazione per un esame o un concorso o per annotarsi cose da fare al volo come se fosse un mega-post-it sempre a disposizione. 

Purtroppo, non lo vedo in grado di sostituire il mitico Masterplan, per cui direi che, per la pianificazione, va bene a un livello base, per chi cerca l’eccellenza assoluta di organizzazione forse il buon vecchio foglio excel è ancora la soluzione migliore. 

3 su 5.

ACQUISIZIONE E COMPRENSIONE

Qui è dove Remarkable 2, per gli studenti, è una manna dal cielo.

La lettura è eccellente, si applicano bene gli step della lettura efficace, si sottolinea bene (la mancanza di colori è un sacrificio accettabile in questa fase), non ci si stanca, ci si può caricare dentro praticamente qualunque tipo di slide, libro o documento.

Si possono prendere note, scriversi domande, cerchiare, sottolineare, evidenziare

Anche gli appunti filano lisci come l’olio, la scrittura a mano aumenta il feedback e il contatto con ciò che stiamo scrivendo, i template tornano utilissimi, ce n’è pure uno per il metodo Cornell pre-installato e la condivisione istantanea dei documenti permetterà in seguito di stampare senza problemi, se necessario.

Soprattutto, si riesce a rimanere concentrati riducendo al minimo le distrazioni tipiche degli strumenti digitali, elemento sempre più importante per favorire la comprensione e il ragionamento.

5 su 5.

RIELABORAZIONE

Questo purtroppo è il punto debole. Quando dovremmo creare schemi veri e propri, purtroppo, il Remarkable non è il dispositivo giusto. Per tre motivi:

  • Non ci sono i colori;
  • Lo schermo è troppo piccolo;
  • Non si possono installare app esterne che velocizzino il processo.

E se il punto 3 può anche non essere visto come un difetto, visto che stiamo cercando di riprodurre in questo caso una schematizzazione come se fosse sulla carta, i primi due sono un sacrificio troppo grande.

Meglio di niente, ma non abbastanza. 2 su 5.

APPLICAZIONE

Per la fase di applicazione Remarkable funziona decentemente, si possono svolgere esercizi, fare simulazioni e anche costruirsi quiz, anche se l’efficienza di app per le ripetizioni programmate come Anki o di flashcards fisiche o digitali rimane impareggiabile

3 su 5.

RICORDO 

Considerando che la fase di ricordo non ha quasi bisogno di supporti fisici ulteriori, perché si tratta di ripasso, tecniche di memoria e testing, siamo dalle parti di un non classificato, non per colpa del dispositivo in sé, ma per la natura stessa del metodo di studio.

Tuttavia, gli do 2 su 5 perché può essere comodo svolgere altri esercizi e simulazioni di ripasso o consultare rapidamente gli appunti presi in precedenza.

Quindi, a mio avviso, uno studente dovrebbe comprarlo?

La mia risposta, purtroppo, è no, a meno che non abbia una grande disponibilità economica e dunque la possibilità di acquistare multipli dispositivi senza preoccupazioni.

Remarkable 2 è il compagno perfetto per prendere appunti a lezione, a un meeting, a una conferenza, per annotarsi cose da fare, per leggere pdf , dispense o ebook vari, per scrivere, ma manca di funzioni troppo importanti per lo studio per essere il vostro unico dispositivo: le dimensioni, la mancanza di colori, il fatto che non possa connettersi a un browser web per fare ricerche o scaricare app utili come timer, calendari integrati, app di ripetizioni programmate ecc. lo rendono fin troppo limitato per uno studente che voglia farne il suo unico strumento tecnologico quotidiano. 

Certo, se invece lo affianchiamo a un pc portatile magari che può andare a colmarne le lacune, il discorso cambia, e parecchio.
Se potete permettervi di avere un portatile o un tablet di fascia alta e anche il Remarkable 2 allora sì, è un acquisto che posso consigliarvi senza problemi. Se avete un budget meno generoso, meglio risparmiare un po’ e prendersi un iPad con la penna apple abbinata.

In definitiva, quindi, Remarkable 2 è perfetto per i grafomani come me che si scrivono cose di continuo, per chi ama leggere ebook ma vuole interagire di più col testo, per chi vuole scrivere il suo diario con la sua calligrafia e per gli studenti che possono permettersi di usarlo quando e dove è utile e di ignorarlo quando e dove non lo è.

È un dispositivo meraviglioso, che mi fa sognare ed essere speranzoso per il futuro, non rimpiango minimamente l’acquisto e credo che per l’uso che ne devo fare io sia eccellente. Solo, non è per tutti, è costoso e bisogna conoscerne molto bene i limiti.

Questa tecnologia è appena all’inizio ma, al tempo stesso, non è poi lontana dall’essere perfetta. Dategli uno schermo più grande, i colori e un software più avanzato… e potrebbe davvero diventare il dispositivo definitivo.

Alessandro de Concini
Alessandro de Concini

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