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Ha senso memorizzare banche dati per i concorsi?

Il mondo dei concorsi pubblici è davvero, davvero vastissimo. Chi ci bazzica da un po’ di tempo sa molto bene quanti siano i corsi, i libri e i diversi metodi per superarli. Molti di questi, tra l’altro, sono basati sulle mnemotecniche, sulle quali, se mi seguite lo sapete benissimo, esiste un corso di apposito tenuto da me, Vanni De Luca, il più grande mnemonista d’Italia, e Andrea Muzii, campione mondiale di memoria.

E visto che questo sembra essere uno dei metodi più gettonati per prepararsi ai concorsi, con “fuffaguru” che insegnano esercizi per la memoria e tecniche di memorizzazione come fossero la soluzione definitiva per sostituire lo studio, oggi parliamo delle famose banche dati, che in realtà sono l’incubo di chiunque voglia affrontare un concorso.

COSA SONO LE BANCHE DATI

Per chi non avesse ancora capito di cosa stiamo parlando, spieghiamo velocemente cosa sono le banche dati nei concorsi pubblici. Molto semplicemente: la banca dati è l’insieme di quiz che sono stati predisposti per lo svolgimento di una prova concorsuale.

Generalmente, il bando di concorso può prevedere la sola formazione della banca dati da parte dell’amministrazione oppure anche la pubblicazione della banca dati, per renderla nota anche ai candidati.

Ci sono diversi motivi per cui questo viene fatto: le prove di concorso risultano più trasparenti, si riduce lo scarto di errore tra i candidati, si evitano i ricorsi (che spesso si basano su domande troppo complesse e sul loro sorteggio) e si permette così ai partecipanti di essere agevolati durante lo svolgimento delle prove.

Ora, in molti concorsi pubblici si hanno intere batterie di quesiti, tutte ordinate per argomenti e materie, e sono variabili da un minimo di 1000 fino a dieci volte tanto. Provate a pensarci solo per un momento: riuscire a memorizzare questo quantitativo di domande e risposte potrà mai essere semplice come bere un bicchiere d’acqua?

L’UTILITÀ DELL’IMPARARE BANCHE DATI A MEMORIA

Che ci crediate o meno, puntualmente ci sono studenti che mi scrivono dicendomi che si preparano a questi concorsi utilizzando la strategia dell’impararsi a memoria l’intera banca dati, creando un palazzo della memoria dietro l’altro, perché questa secondo molti è la scorciatoia per essere più efficaci in questo tipo di esami.

Beh, in realtà è una strategia che potrebbe anche funzionare, perché se sai a memoria l’intera banca dati sicuramente passi facilmente la prova a crocette, ma io la sconsiglio sempre. E adesso vi spiego un po’ più nello specifico il perché.

Naturalmente, questo non vuol dire che le tecniche di memoria vadano del tutto scartate. Al contrario, si tratta di strategie utilissime che, però, vanno usate in maniera oculata e solo al momento giusto. Nello specifico, sono consigliatissime quando vi trovate a memorizzare dettagli molto tecnici come elenchi di vocaboli, sequenze di dati, formule, codici e così via.

CI VUOLE TROPPO TEMPO

Per quanto utili, però, le tecniche di memoria non potranno mai, in nessun caso, soppiantare il metodo di studio per una serie di motivi.

In primo luogo, applicarle è un’operazione davvero lunga e complessa, e devi essere un vero esperto per poter fare una cosa del genere con quattromila o settemila domande. Stai facendo uno sforzo davvero incredibile, che ti può portare molto velocemente a un accumulo di stress devastante, a un vero e proprio burnout, invece che a un risultato concreto.

La fatica quindi è davvero immensa, e con ogni probabilità impieghi molto più tempo a cercare di imparare ogni singola risposta che non a studiare per bene i vari argomenti. Prova a mettere a paragone i due sistemi: tra imparare a memoria migliaia di domande e risposte e studiare per bene con calma, quale può essere l’opzione meno faticosa? La seconda? Sì, in effetti hai indovinato, è la meno faticosa e anche la più affidabile.

MEMORIZZARE NON SIGNIFICA STUDIARE

Altro punto importante: imparare tutto a memoria non significa studiare e sapere. Sono tantissimi i concorsi pubblici che, oltre a una prova scritta iniziale, prevedono una seconda prova orale. A quel punto ti ritroverai punto e a capo, perché le domande poste dagli esaminatori non saranno a crocette, e inevitabilmente crollerà il palco.

Quindi, anche pensandola in maniera molto ottimista e presupponendo che tu riesca a memorizzare un’intera banca dati, come farai poi durante la prova orale? Il rischio di una scena muta, a quel punto, è dietro l’angolo, e così anche tutta la fatica fatta per la memorizzazione in precedenza risulterà assolutamente inutile.

UNA PREPARAZIONE SUPERFICIALE

Tra l’altro, proprio perché imparare tutto a memoria non significa studiare e sapere, se basi la tua preparazione al concorso solo ed esclusivamente sulla memorizzazione non hai davvero compreso a pieno ciò che hai memorizzato. Senza fare troppi giri di parole: con questo sistema la tua preparazione sarà superficiale, perché ti verranno a mancare proprio le basi per un ragionamento che possa darti supporto, qualora il tuo sistema mnemonico venisse meno.

La verità è che se mancano le conoscenze, riuscire a barcamenarsi, in un test a crocette così come in una prova orale, è pressoché impossibile, perché al momento del vuoto di memoria subentra l’ansia e tutto nel nostro cervello va in tilt.

Immagina di essere di fronte al foglio del test (che sono quasi tutti a risposta chiusa, di solito), di leggere una domanda e di avere un vuoto di fronte alle opzioni di risposta. La sensazione che sentirai in quel momento sarà incredibile, probabilmente non saprai dove andare a sbattere la testa.

In questi casi può diventare difficile persino sparare a caso, perché avendo lavorato solo di memoria non saprai nemmeno di cosa si sta parlando nella domanda. E forse non vale la pena mettere a repentaglio l’intero concorso scegliendo quella che, solo in apparenza, sembra la via più facile.

Quindi, se vogliamo riassumere, possiamo dire che imparare a memoria banche dati non è una strategia efficace nel superamento dei concorsi pubblici, perché l’unico modo per imparare davvero è studiare e memorizzare solo i dettagli tecnici e i passaggi complessi!

Una buona preparazione e un buon ragionamento sono sempre essenziali in un metodo di studio efficace, se ti stai chiedendo come studiare per un concorso segui il link, ti aiuterà davvero.

Alessandro de Concini
Alessandro de Concini

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