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Le 5 più grandi ca**ate sullo “sviluppo della mente”

Il cervello, l’organo più complesso e stratificato, dal quale scaturisce tutto l’incredibile potenziale dell’essere umano. La sede misteriosa e affascinante dei nostri pensieri, emozioni, esperienze, ricordi, decisioni, della nostra coscienza.

È il cervello che ci rende quello che siamo e che si trova al centro di tutto quello che facciamo. Non sorprende quindi che l’idea di allenarlo, potenziarlo, migliorarlo, imparare a utilizzarlo al meglio sia tanto diffusa e discussa nella storia dell’umanità.

Gli esseri umani bramano di poter comprendere e sfruttare appieno la loro mente, e non c’è nulla di male in tutto questo, anzi! Abbiamo creato strumenti e intere discipline per allenarci a utilizzare il cervello, abbiamo sperimentato, studiato, imparato e, in futuro, senza dubbio la tecnologia ci permetterà di raggiungere livelli ancora impensabili.

Ma dove c’è un desiderio, un interesse, c’è anche un mercato e dove c’è un mercato… C’è gente che se ne approfitta.

Lo “sviluppo” della mente è forse il campo di battaglia più sanguinoso in assoluto nella dura lotta di scienza contro pseudoscienza, formazione contro fufferia, realtà contro pratiche scorrette di marketing.

Le bufale, le dicerie, le leggende metropolitane, le proposte ingannevoli che mettono al centro il cervello e le sue capacità si sprecano, ce ne sono a centinaia, migliaia persino di nuove ogni singolo giorno.

C’è chi promette di svelare poteri nascosti, che di farci diventare dei geni, chi di accedere a porzioni inutilizzate del cervello, chi di farci ottenere memorie prodigiose e persino il controllo sulla realtà!

È tempo di fare chiarezza, di aiutare le persone a distinguere ciò che ha senso da ciò che non ha senso, e allora in questo video ti racconterò delle 5 più grandi ca**ate sullo sviluppo del cervello.

Aaaah che bello, sento già il profumo della controversia, non vedo l’ora!

Faremo così, per ognuna delle ca**ate spiegherò quale sia il mito o la proposta, farò degli esempi di persone che la propugnano o di casi famosi e poi ti spiegherò brevemente come stanno davvero le cose. Lascerò anche un po’ di bibliografia utile a fine articolo. Via!

POTENZIARE IL CERVELLO

“Noi sfruttiamo solo il 10% del cervello, chissà cosa potremmo fare se davvero lo usassimo al 100%”… Chi non ha mai sentito prima d’ora questa frase o qualcosa di simile?

Questa idea è diventata talmente diffusa da essere oramai un clichet, qualcosa di banale, scontato, una frase da vita di tutti i giorni. Il concetto sarebbe che, per qualche motivo sconosciuto, il vero potere del cervello umano rimarrebbe sopito all’interno di aree cerebrali inattive, spente per così dire, alle quali non avremmo accesso, se non con qualche tecnica misteriosa o con l’aiuto di pillole e intrugli chimici, magari tenuti nascosti.

Il mito con grande probabilità si è originato da una combinazione di fonti e di suggestioni, c’è chi lo attribuisce a una qualche citazione di Albert Einstein (e a proposito, se vuoi sentire delle citazioni reale del genio tedesco vai a recuperare questo mio video in tema),

Chi lo vede come risultato del fatto che neurochirughi e neuroscienziati di inizio ‘900 non comprendevano il funzionamento di buona parte del cervello stesso, chi ne indica la paternità in una citazione scorretta dello psicologo William James nel libro “How to win friends and influence people” di Dale Carnegie, forse il primo manuale di Self Help all’americana.

Da dovunque arrivi questo mito, in ogni caso si è diffuso in modo esponenziale, qualche mese fa ne parlava anche sul suo profilo Instagram Massimo Polidoro, che citava questo inserto di Harry Lorayne sul settimanale Oggi nel 1967. Lorayne era un mago ed esperto di tecniche di memoria e prometteva con un seminario di 48h di portare i suoi corsisti oltre il limite del 10% per acquisire capacità di concentrazione, motivazione e apprendimento impensabili.

Ma qual è la verità? Bè, la verità è che dagli inizi del ‘900 ad oggi le nostre conoscenze riguardo all’anatomia e al funzionamento del cervello sono cambiate, cambiate parecchio, e sebbene rimangano aperte delle domande e dei campi di ricerca per le neuroscienze, oggi conosciamo tutte le aree del cervello e il loro funzionamento.

E no, non usiamo solo una piccola porzione della nostra mente!

Certo, è pur vero che esiste una specializzazione di alcune aree del cervello deputate a compiti specifici, ma queste aree sono molto più interconnesse e sinergiche di quanto si possa pensare e per ottenere la massima efficienza energetica il cervello distribuisce l’attivazione dei neuroni in diverse regioni.

I nostri 85 miliardi e passa di neuroni non sono mai tutti attivi contemporaneamente, questo è poco ma sicuro, ma non preoccuparti: sfruttiamo l’intera architettura della mente costantemente, nulla va sprecato.

A questo punto quindi puoi andare sul sicuro: chiunque ti parli di potenziare la mente oltre il suo limite è un ciarlatano o non sa di cosa sta parlando. E tu puoi starci tranquillamente alla larga.

SBLOCCARE POTERI NASCOSTI

Se c’è chi può credere all’aumento della potenza del cervello, perché non fare direttamente un passo in più e spacciare per vere e ottenibili vere e proprie capacità extrasensoriali.

ESP, l’acronimo sta proprio per Extrasensory perception ed è stato coniato dallo psicologo J.B. Rhine sempre negli anni ’30 del 900, negli Stati Uniti, ma è negli anni ’60 che il campo della parapsicologia ebbe un vero boom.

Tra i poteri ottenibili e nascoste nelle nostre menti abbiamo precognizione, chiaroveggenza, telepatia, rabdomanzia, ma anche estremo affinamento delle percezioni sensoriali, proiezioni astrali e psicocinesi.

Quest’ultima abilità, quella di spostare o manipolare oggetti col solo potere della propria concentrazione è forse quella che più di ogni altra solletica l’immaginario collettivo. “Mind over matter”, la mente sopra la materia, un esempio famosissimo è quello di Uri Geller, l’illusionista, mentalista e cialtrone supremo che negli anni ’70 spopolava nelle tv di tutto il mondo piegando cucchiaini, a detta sua, solo grazie ai suoi poteri.

Ovviamente, si trattava di trucchi, come l’altrettanto mitico James Randi dimostrò e spiegò in più occasioni.

Ma questo non impedì a Geller e ad altri come lui di costruire intere carriere sulla falsa pretesa di padroneggiare abilità mentali precluse a molti.

C’è chi, poi, ha venduto per decenni la promessa di far ottenere tali abilità attraverso i propri corsi e le proprie pratiche pseudoreligiose. L. Ron Hubbard, il fondatore di Scientology, costruì una fortuna e una setta di enorme successo, per fortuna oggi in declino, anche su queste premesse.

Chi riuscisse a raggiungere lo stato di “Clear”, attraverso il processo dell’auditing, la versione Scientology della psicoterapia, avrebbe accesso a una serie di capacità incredibili come l’abilità di generare elettricità in determinate condizioni, di auto-guarirsi ed estendere la propria aspettativa di vita, di aumentare il proprio QI, di influenzare le persone, di esibire una lucidità mentale e acutezza sensoriale sovrumana e persino la capacità di… aumentare di peso a piacimento.

Sì, sul serio, Hubbard a più riprese ha ribadito la capacità di uno Scientologist esperto di aumentare la propria massa corporea in qualunque momento fino a 15 kg solo grazie alla propria volontà.

Il che è buffo, perché io invece conosco un metodo assolutamente scientifico per aumentare di 15kg grazie alla mancanza di volontà, si basa sulle feste natalizie, del pandoro ricoperto di crema al mascarpone e settimane di sensi di colpa.

Inutile dire che nessuna di queste capacità abbia mai retto alle prove sperimentali, e non pensare che psicologi e scienziati in genere si siano semplicemente rifiutati di testarle, tutt’altro, gli studi ci sono stati eccome, a tutt’oggi però di prove empiriche e riproducibili non ne esistono e chi ancora spaccia queste presunte abilità come qualcosa di reale e ottenibile si basa esclusivamente su aneddoti, storielle e sentiti dire.

MEMORIA PRODIGIOSA

E qui siamo proprio nel mio campo, l’ars memoriae, l’arte della memoria, è vecchia come il mondo, millenaria e spesso si è ritrovata avvolta dal misticismo e dalle suggestioni magiche.

In età moderna, finti mnemonisti e guru fuffeggianti hanno sfruttato il potenziale spettacolare delle mnemotecniche per generare false speranze e pile di denaro.

Prima di tutto va chiarito una cosa: le tecniche di memoria funzionano, funzionano eccome, le prove scientifiche in questo senso sono soverchianti e chiunque con poche decine di minuti di allenamento può sperimentarne l’efficacia, tuttavia è importante chiarire cosa siano e, soprattutto, cosa non siano.

  • Le tecniche di memoria non aumentano la memoria, per quanto possa sembrare strano, tutt’altro. Sia la memoria di lavoro, quella a breve termine, che quella a lungo termine, sono biologicamente determinate, non le si può aumentare con nessuna metodologia conosciuta.

Quello che si può fare è allenarle e imparare ad usarle in modo sempre più efficiente, ottimizzando il processo di memorizzazione e mantenimento del ricordo.

Tenere la memoria allenata è un’ottima idea, è utile nello studio, nella vita di tutti i giorni, in contesti lavorativi, nella formazione personale e per contrastare l’invecchiamento della mente quando si va avanti con l’età, ma non ci si può aspettare di esercitare qualche mnemotecnica e stravolgere la struttura del nostro cervello, non è così che funziona.

  • Altra equivalenza spesso accennata o sottintesa è quella tra memoria e intelligenza. E allora ecco il proliferare di corsi che, insegnandoti qualche trucco mnemonico, ti illudono di diventare un geniaccio dall’oggi al domani. Ancora una volta, memoria e intelligenza non sono la stessa cosa, sebbene certamente siano correlate.
  • E poi memoria e disturbi dell’apprendimento: questa è forse la falsa promessa sulla memoria che più mi fa incavolare: no, le tecniche di memoria, così come i metodi di schematizzazione e apprendimento, le mappe mentali, l’infame lettura veloce non curano i disturbi dell’apprendimento, non li risolvono, non li bloccano. Dislessia, disgrafia, discalculia, ma anche deficit dell’attenzione, persino disturbi nello spettro dell’autismo, si trovano persone capaci di spacciare qualche trucco mnemonico come panacea per tutte queste difficoltà. Criminali, per quanto mi riguarda, lo dico senza problemi.

La verità è che tecniche di memoria e di apprendimento possono essere utili per soggetti affetti da disturbi dell’apprendimento, questo sì, ma non hanno alcun potere curativo o terapeutico e, soprattutto, i benefici che porteranno saranno quasi completamente dipendenti dalla tipologia di disturbo.

Si dovrà verificare caso per caso, generalizzare e promettere dei benefici è irresponsabile e pseudoscientifico. L’unico modo per affrontare quel tipo di disturbi, neanche a dirlo, è affidarsi a specialisti del campo: psicologi, logopedisti, psichiatri ecc.

In ogni caso, sto lavorando sodo insieme ad Andrea Muzii, l’attuale campione del mondo di memoria e Vanni De Luca, il più grande mnemonista in circolazione per creare finalmente un corso di tecniche di memoria che faccia chiarezza su questi aspetti e le insegni per quello che sono: metodi utilissimi e affascinanti, non bacchette magiche, medicine o boost di intelligenza. 

ACCRESCERE L’INTELLIGENZA

È possibile aumentare l’intelligenza, accrescere il QI attraverso giochi in stile “brain games”, sport della mente, programmi, corsi, integratori e chi più ne ha più ne metta?

Questa, delle 5 ca**ate sulla mente di cui ti sto parlando in questo video, è sicuramente la più controversa. In che senso?

Nel senso che la scienza, in questo campo, è tutt’altro che conclusiva. Per prima cosa la definizione stessa di intelligenza è sempre al centro di dibattiti, riformulazioni, proposte, variazioni, interpretazioni. Nonostante il concetto di quoziente d’intelligenza e i parametri studiati in psicometria portino a risultati utili e siano impiegati con successo da decenni, c’è chi propone modelli alternativi.

In secondo luogo, non siamo neanche d’accordo su cosa significhi davvero “aumentare l’intelligenza”, né su quali parametri siano da tenere in considerazione: le variabili sono numerosissime e risulta sorprendentemente difficile isolarle per compiere degli esperimenti.

E poi c’è la questione della differenza tra intelligenza fluida, quella che, per farla semplice, ci permette di risolvere problemi nuovi in modo originale, e intelligenza cristallizzata, che sarebbe la capacità di mettere in pratica in modo efficiente conoscenze, competenze ed esperienze pregresse.

In altre parole, diventare sempre più bravi nel Sudoku non significa necessariamente diventare più abili in generale nel calcolo o nell’uso dei numeri, significa solo, fino a prova contraria, diventare più abili nel sudoku.

Infine, pare ci siano prove contrastanti. Da un lato brain games e simili sembrano rivestire più un ruolo di allenamento (quindi nel campo dell’intelligenza cristallizzata e della generale cura del cervello tenendolo in attività) che di crescita e sviluppo dell’intelligenza fluida, dall’altra recentemente sono emerse nuove evidenze che sembrano puntare anche nell’altra direzione. E poi c’è l’influsso dell’effetto placebo…

E quindi? Bè, quindi possiamo dire con serenità che non sappiamo se sia davvero possibile aumentare l’intelligenza in età adulta, quantomeno non lo sappiamo in modo così netto e sicuro.

Per cui non si può dire che le app di brain training siano per forza di cose delle ca**ate, non sarebbe onesto dirlo, però possiamo ribadire che chiunque spacci come “certo, sicuro, scientifico” che il suo programma o strategia aumenti il qi o l’intelligenza in generale stia dicendo una fesseria, perché non può saperlo con certezza. Nessuno può. E lo stesso vale per integratori, tecniche di meditazione e qualsiasi altra proposta.

Ci sono attività e consigli che siamo sicuri però che migliorino l’intelligenza sul lungo termine, per cui perché non adottarle?

Dormire bene e le giuste ore, seguire un’alimentazione bilanciata, fare esercizio fisico, tenersi in attività mentale in modo vario e stimolante, studiare… Noioso? Sì, ma almeno è sicuro ed efficace.

INFLUENZARE LA REALTÀ CON LA COSCIENZA

E infine eccoci alla più new age delle boiate cerebrali, la pretesa che la nostra mente, il pensiero, la coscienza possa influenzare direttamente la realtà, modificarla, alterare l’universo in nostro favore.

E qui sono due gli esempi che di voglio fare: il primo riguarda un famoso libro e documentario del 2006 “The Secret”, il Segreto in Italia, che ha popolarizzato nel mondo il concetto piuttosto datata in realtà di Legge dell’attrazione, che possiamo riassumere così: se ci credi abbastanza, ti concentri abbastanza, visualizzi abbastnaza, ti motivi abbastanza e agisci verso il tuo sogno allora l’universo comincerà a mutare e a supportarti, influenzato dalla tua energia mentale.

E questo va dal generale e fumoso “ottenere successo” allo specifico “voglio quella macchina e l’universo farà in modo che io la ottenga”, al “mi auto-guarisco dal cancro” fino al “visualizzo di trovare parcheggio in centro al sabato pomeriggio e lo trovo davvero”, che è in assoluto la cosa più inverosimile. Tutti sanno che al sabato pomeriggio in centro non c’è posto. Mai. In nessun caso. Impossibile

Ovviamente, si tratta di una clamorosa, fragorosa fesseria pseudoscientifica, la nostra capacità di visualizzazione e di pensiero non ha alcun influsso sulla struttura del reale, sulle leggi della fisica o sulle azioni altrui, sembra quasi superfluo doverlo ribadire, eppure si possono trovare migliaia di persone pronte a giurare sull’efficacia della Legge dell’attrazione. Come mai? Bè, per l’influsso di 4 fattori:

  • L’effetto Placebo;
  • Il bias di conferma, che porta le persone a notare i fatti che sostengono la loro idea e non quelli che la confutano;
  • L’ottimsimo che va a braccetto con la legge dell’attrazione, che ha banalmente effetti benefici in termini di umore;
  • L’attività: il fatto di muoversi verso un obiettivo invece di semplicemente stare fermi ad aspettarlo aumenta la probabilità che qualcosa di buono accada e che si vada in quella direzione.

È tutto normale, ma se viene inserito nel framework di questa disciplina ecco che si può far assumere a questi elementi un significato sovrannaturale

Il secondo esempio di influenza presunta della mente sul cosmo sono i lavoro di Deepk Chopra, santone e autore new age iper famoso che parla di coscienza quantica, medicina alternativa e dell’influsso della mente sulla realtà e sul nostro corpo, anche tramite la meditazione (che è invece una pratica del tutto legittima ed efficace).

Chopra è diventato famoso e riverito da celebrità come Michael Jackson, Oprah Winfrey, Richard Branson e se ne va in giro a dire cose del tipo “Darwin aveva torto. È la coscienza la chiave dell’evoluzione e presto noi lo proveremo”

Che ti devo dire. Ad oggi, prove dell’influenza della coscienza o del pensiero sulla realtà, sull’evoluzione, sulla salute non ce ne sono. Zero. Nada.

Prove del fatto che sostenere ciarlatanerie pseudoscientifiche renda ricchi sfondati ecco, di quelle ce n’è quante ne volete.

https://italiaxlascienza.it/main/2014/05/utilizziamo-davvero-solo-il-10-del-nostro-cervello/

https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102079

https://www.mentalfloss.com/article/12352/7-superpowers-available-scientologists

https://www.livescience.com/23852-esp-psychic-powers.html

https://www.theguardian.com/science/2013/apr/21/brain-training-online-neuroscience-elizabeth-day

https://www.sciencealert.com/do-brain-training-games-really-work-here-s-the-science

https://www.medicalnewstoday.com/articles/322648#Testing-the-benefits-of-training-the-brain

http://www.trainingcognitivo.it/lintelligenza-puo-essere-aumentata/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3950413/

https://www.theguardian.com/science/2014/jan/04/can-i-increase-my-brain-power

https://markmanson.net/the-secret

Alessandro de Concini
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