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PNL: la pseudoscienza della “crescita personale”

PNL: Programmazione-Neuro-Linguistica, una disciplina creata negli stati uniti in pieni anni ’70 e che da allora si è diffusa ovunque. E quando dico ovunque, intento davvero ovunque, infilandosi e intrecciandosi col mondo della formazione, della psicologia, della motivazione, della vendita e con mille altre cose fino a diventare una sorta di substrato, di orizzonte comune.

La PNL è talmente diffusa da essere ormai quasi sinonimo stesso di formazione e sviluppo personale (purtroppo, oserei dire), tanto che oggi non si può fare a meno di incrociarla, esplicitamente o meno, in praticamente ogni genere di corso.

Corsi di public speaking? PNL. Motivazione? PNL. Comunicazione? PNL. Apprendimento? PNL. Sport? PNL. Vendita? PNL. Business? PNL.

Corso per la manutenzione e la riparazione di trattori a gasolio? PNL, ovviamente, che per sostituire una pompa C con alimentazione a membrana 2 fori e flangia fino alla fine della leva di 72 mm è fondamentale.

Ho deciso che dichiarerò fin da subito la mia posizione, per poi passare il resto del video a spiegarla e argomentarla: la PNL è pseudoscienza, è fuffa. Ecco, l’ho detto.

E visto che è così diffusa, così amata, così “studiata”, criticarla apertamente è un suicidio.

E allora perché ho deciso di farlo? Perché sono un masochista? In parte. Perché cerco i click facili con la controversia? Senza dubbio, ma, soprattutto, proprio per quella stessa ragione: perché è diffusa, amata e riverita e messa in discussione troppo poco e troppo di rado. E quando la pseudoscienza è lasciata a briglia sciolta, il risultato è sempre devastante, alla lunga.

In più, motivo bonus, io sono un linguista, e quando qualcuno mi dice “ah, ma quindi tu studi la programmazione neurolinguistica?” mi sale il Noam Chomsky aggressivo ignorante che prenderei la persona, le tatuerei la struttura x-barra sul petto e poi la metterei a memorizzare alberi sintattici fino alla fine dei suoi giorni.

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Noam Chomsky, in questo momento, sta riconsiderando la sua posizione sulla violenza fisica

Bene, e allora oggi, in questo articolo (e nel video ad esso collegato), parliamo di PNL: cos’è, come funziona e, soprattutto, perché puoi tranquillamente farne a meno.

Cercherò di essere più neutro e oggettivo possibile, per non far venire il video lungo 10 ore dovrò semplificare, ma mi sforzerò comunque di essere corretto. Tanto in ogni caso mi arriveranno i pnllari a dirmi che sono stato impreciso, quindi me la metto via in partenza.

Ah, a proposito, chi è senza peccato scagli la prima pietra: io ho creduto alla PNL per circa 2 anni della mia vita. Ho fatto corsi, comprato libri, letto articoli, sperimentato le tecniche, prima di imbattermi negli studi scientifici in merito e cambiare idea. Quindi sì, ci può cascare chiunque, cercherò di spiegare anche il perché.

Ovviamente, troverete un po’ di bibliografia e sitografia a fine articolo, stavolta ci ho messo un po’ più di articoli e studi del solito…

Basta con le premesse, via!

COS’È

La programmazione neuro linguistica si propone come un modello operativo del pensiero, del comportamento, e della comunicazione umani.

Una disciplina e una serie di pratiche per comprendere il funzionamento di questi ambiti e prenderne il controllo, modificarli a piacimento (da qui il termine programmazione) con l’obiettivo del miglioramento personale e relazionale.

COME È NATA

Nasce, come dicevo, negli anni 70 negli USA, in California per la precisione, ad opera dei suoi due ormai leggendari fondatori: Richard Bandler, matematico e psicologo, che secondo un libro che ho fisicamente tra le mani ora (PNL è libertà), cito: “è considerato uno dei più grandi geni del nostro tempo” non si sa bene da chi, e John Grinder, un linguista.

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Eccoli qua

L’intuizione iniziale di Bandler e Grinder a dirla tutta, senza alcuna ironia, è del tutto legittima: studiare e analizzare le pratiche di alcuni degli psicologi e psicoterapeuti più efficaci del momento ed estrarne una serie di principi per guidare la psicoterapia stessa.  Tra gli psicologi oggetto di questa analisi il grande Milton Erickson, Virginia Satir, Fritz Perls.

Oltre a questo, i due fondatori hanno pescato a piene mani dalle loro conoscenze e interessi, dall’informatica e dalla linguistica, dai lavori di Bateson, Korzybsky, di Chomsky stesso (che probabilmente all’idea inorridisce).

Il sospetto, per la verità, è che questi grandi nomi della psicologia e della linguistica, così come la terminologia desunta dai loro studi, siano buttati là più per dare autorevolezza che per altro, visto che, con l’eccezione di Satir, nessuno di questi ha mai collaborato direttamente con Bandler e Grinder né ha mai avuto nella a che fare con la PNL.

Negli ultimi 50 anni, la PNL è cresciuta, si è modificata, si è fusa con mille altre discipline, ed è quindi davvero difficile rendere conto di tutte le influenze, vere o presunte che siano. Al momento, comunque Bandler e Grinder si odiano, si fanno cause a vicenda di continuo, bisticciano sui soldi ecc. Non che questo abbia alcun peso sulla validità della disciplina, è solo per dare un quadro della situazione.

AMBITI DI UTILIZZO

Principalmente gli ambiti di interesse della PNL sono 3, ma sono talmente vasti che ci si può far stare dentro di tutto:

  • Il corpus iniziale di tecniche e metodologie era esplicitamente rivolto al campo della psicoterapia e del trattamento di problemi psicologici e talvolta psichiatrici di varia natura;
  • Comunicazione, e qui si spazia, come dicevamo, dal public speaking, alle relazioni interpersonali, alla persuasione, alla vendita, negoziazione, gestione risorse umane, insegnamento, team building, seduzione, coaching e via discorrendo. Viene persino tirata in ballo nel mondo dello spettacolo magico, con il mentalismo (che ovviamente non ci ha nulla a che fare);
  • Sviluppo personale: e qui si apre un mondo, dall’efficacia mentale nello sport, alla motivazione, all’autostima, all’auto aiuto, in pratica ovunque ci sia da ottenere un risultato di qualunque tipo la PNL ti promette di renderti capace di ottenerlo. È proprio in questo punto che si è, col tempo, ibridata con la marea di fuffa-proposte che infesta il mondo della cosiddetta “crescita personale”.

PRINCIPI FONDAMENTALI

Per via della sua vastità e, in certi casi, vaghezza, sarebbe impossibile in un unico articolo dare conto di tutte le metodologie, le tecniche, i principi, le proposte della PNL.

Ne ho selezionati alcuni da descrivere brevemente, quelli più importanti, basilari e quelli un po’ più famosi e diffusi, vado con la carrellata:

  • Prima di tutto vorrei citare il principio del modeling, modellamento in italiano, perché è stato un po’ il punto di partenza dell’intera disciplina: l’idea è quella di analizzare, decostruire, estrarre da persone di successo le loro strutture di pensiero e comportamentali, per poi ricalcarle alla perfezione, ottenendo gli stessi risultati. Insomma, prendere a esempio gente di successo in vari campi, ma in modo più sistematico e preciso.
  • Altro elemento cardine è il concetto di rappresentazione soggettiva della realtà, in questo senso una frase ripetuta ossessivamente dai pnllari è “la mappa non è il territorio”, che significa che tutto ciò che sperimentiamo è sempre filtrato dalla nostra personalità, dai nostri sensi e da come li usiamo (ho già parlato in passato dei famosi 3 stili di apprendimento: visivo, uditivo, cinestesico in questo articolo) e dal modo in cui usiamo la nostra mente. Cambiando la nostra mappa, quindi, otterremmo risultati diversi.
  • E infatti, connesso a questo, il principio proprio della programmazione e riprogrammazione attraverso l’uso di strategie verbali, di ipnosi, di visualizzazione, di attività di vario tipo volte a modificare il modo in cui reagiamo agli stimoli esterni, in cui pensiamo e ci comportiamo.
  • La presenza di indizi proprio di questa mappa e del funzionamento del nostro cervello nelle parole che, a livello inconscio, scegliamo, in come le diciamo, nei movimenti che facciamo (nota per esempio la “lettura dei movimenti oculari” che si pratica nella pnl), insomma l’idea che dietro le nostre parole, azioni, movimenti si nasconderebbero le spie di ciò che sta qui dentro, nella testa, spie che il programmatore neuro linguistico dovrebbe saper riconoscere e sfruttare.
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Come dovrebbe funzionare la lettura degli occhi… Su Hugh Laurie
  • L’uso di modelli di conversazione o di azioni che ottengono specifici risultati, in particolare i modelli più famosi sfruttati nella PNL sono 2: il meta-modello, desunto dall’attività di Virginia Satir, il cui scopo sarebbe quello di raccogliere informazioni dal “paziente” e portarne alla luce le strutture di pensiero sottostanti e il modello-milton, modellato su Erickson, basato su una forma di comunicazione vaga e metaforica, orientata al raggiungimento di uno stato lieve di trance ipnotica.
  • Visualizzazione e rappresentazione interna, ovvero lo sfruttare la potenza immaginifica della mente per creare rappresentazioni mentali che dovrebbero avere effetti concreti e anche a lungo termine sul nostro modo di pensare.
  • L’ancoraggio, con cui si legano specifiche reazioni emotive a movimenti fisici e immagini mentali…

Potrei andare avanti per ore, ce ne sono a decine di questi principi, fermiamoci qui. Voglio descrivervi anche un classico protocollo di una seduta pratica di PNL:

  • Si parte con la cosiddetta costruzione del Rapport, ovvero il rapporto di fiducia e affinità con l’altra persona, attraverso l’utilizzo di metodi come la calibrazione, il ricalco e la guida (Calibration, Pacing e Leading), che è una sorta di sottile analisi di movimenti, atteggiamenti e parole della persona che ci sta davanti, per poi in qualche modo rispecchiarla, perché così dovrebbe sentirsi più a suo agio e fidarsi di noi. Anche il modello milton di cui parlavamo per esempio può essere usato per ammorbidire l’interlocutore e facilitare la costruzione del rapport.

Che, tra l’altro, queste tecniche vengono spesso applicate in modo goffo dai venditori, e quando io me ne accorgo mi diverto più del dovuto a fare movimenti strani, mettermi in posizioni improbabili in puro stile Bizzarre avventure di JoJo, inventarmi tic verbali e osservarli mentre mi scimmiottano. È bellissimo. 

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Io quando mi accorgo che il venditore davanti a me sta cercando di applicare il ricalco
  • Stabilito il rapport, si passa alla fase di estrazione, in cui il programmatore raccoglie informazioni con domande specifiche e guida la conversazione attraverso l’applicazione del meta-modello;
  • Come passaggio intermedio c’è la discussione e la riflessione proprio sulla realtà di pensiero sottostante, la mappa, che emerge attraverso l’applicazione del metamodello. Questa esplicita osservazione si applica ai contesti terapeutici, a quelli invece più subdoli come la persuasione, seduzione e vendita invece no, dove resta implicita nella mente del programmatore, che ci manipolerebbe (così crede) con la sua giocoleria di parole e movimenti;
  • Si passa a questo punto all’utilizzazione, l’applicazione di metodologie, percorsi mentali, frasi, visualizzazioni per modificare la rappresentazione interna alla mente, per riprogrammare il pensiero.
  • A piacimento si può concludere il tutto con un bel future-pacing, ovvero il far immaginare al paziente, o al potenziale cliente, la situazione futura con tutti i vantaggi ad essa collegati, per facilitare l’accettazione di questi cambiamenti.

Questa è una struttura base, ci sono infinite varianti, personalizzazioni e modifiche in base ai contesti, ma ora che vi siete fatti un’idea è il momento di passare ai…

PROBLEMI

Sì, perché a dirla tutta, per quello che ho raccontato finora, non sembra neanche così male questa PNL, è vero o no? Sembrano tutto sommato principi sensati, che trovano riscontro nella realtà, utili persino.

Ma allora perché ho detto fin dall’inizio che si tratta di una pseudoscienza e che la sconsiglio?

Per 6 ragioni principali, a cui è bene prestare attenzione:

  • Il primo, il più importante, è l’assenza di vere prove scientifiche riconosciute. La PNL, checché ne dicano i sedicenti esperti, non è validata dal consenso scientifico, fallisce nel riportare prove statistiche significative della sua efficacia, tutto quello cha ha sono le classiche testimonianze aneddotiche che lasciano il tempo che trovano e qualche studio spudoratamente di parte; ciò che della PNL funziona, e qualcosa c’è, sono banalizzazioni e riproposizioni di principi psicologici nati in tutt’altro contesto.
  • E questo si lega al secondo problema, il fatto che spesso è anche impossibile da testare, perché è talmente vaga, fumosa, magmatica, sconfinata, che al di là di quei pochi principi cardine che vi ho descritto ci si trova tutto e il contrario di tutto, ed è sostanzialmente impossibile da mettere alla prova in modo rigoroso. Ci sono dispute, spaccature interne, interpretazioni, confusione nei programmi: manca completamente di unitarietà e sistematicità, è un papocchio di metodi volutamente oscuro.
  • Terzo problema sono le pretese e le promesse, completamente irrealistiche e roboanti, oltre che sparpagliate in infiniti campi, dalle fobie profonde curate con una singola seduta alla sparizione quasi istantanea della depressione, fino al raddoppio nelle vendite per gli uomini di marketing e persino, in certe frange estreme, il trattamento di malattie neurodegenerative come il Parkinson, persino il cancro, l’epilessia e mille altre condizioni. Una soluzione unica per tutti i problemi. Insomma, i pnllari la sparano grossa, ma grossa davvero, grossissima.
  • L’utilizzo di terminologia scientifica fumosa unita a paroloni fuori contesto, a partire dal nome stesso; e poi citazioni sconclusionate a grandi scienziati… il classico gergo mumbo jumbo altisonante che caratterizza tutte le moderne pseudoscienze. Deve “suonare” scientifico, più che essere scientifico.
  • Il settarismo che contraddistingue molti dei praticanti (non tutti eh, per carità, ma molti): non è solo una tecnica, diventa una visione onnicomprensiva della realtà, con adepti in molti casi esaltati che ne fanno la cifra stessa delle loro vita. È una quasi-religione che, tra l’altro, si caratterizza col classico schema “noi contro di loro”. Noi programmatori neurolinguistici vogliamo il bene delle persone, il successo e la felicità e loro, la casta di psicologi, psichiatri, scienziati che in nome della propria ottusità e malafede ci tarpa le ali e ci impedisce di vedere la luce del sole e cambiare davvero il mondo. Quanta sofferenza.
  • Infine, ultimo ma non ultimo, la relazione strettissima con altre forme di fuffologia fin troppo diffuse, tutto l’universo new age, lo sciamanismo di Castaneda, la legge dell’attrazione e chi più fuffa ha, più fuffa ci metta.

PERCHÈ TANTA GENTE LA SOSTIENE

Ma allora, verrebbe da chiedersi, perché diavolo tutta questa diffusione e questa marea di persone pronte a giurare sulla sua efficacia?

Al di là della creduloneria standard degli esseri umani, una ragione è che, come tutte le discipline del genere, dentro qualcosa di buono e di utile ce l’ha. Per esempio, il modeling, fintantoché non diventa un estremismo e ci si ricorda delle influenze del contesto, può essere utile. La visualizzazione è uno strumento potente.  L’ipnosi può avere valore terapeutico, la presa di consapevolezza su come usiamo il linguaggio può avere effetti positivi per le abilità comunicative, certi principi di psicologia applicata possono aiutarci con l’umore o a superare situazioni difficili, e non dimentichiamoci poi l’effetto placebo, che è una cosa serissima. Per cui per carità, qualche risultato lo si può anche ottenere.

Inoltre, è appetibile perché molto più semplice da capire e mettere in pratica, non richiede studi particolari né approfondimenti scientifici come la vera psicologia.

E poi c’è quel solito effetto intossicante della pietra filosofale, della panacea di tutti mali, del principio miracoloso che ti trasforma la vita. È un archetipo potente, che colpisce a fondo nella natura umana e nel suo desiderio di risposte.

CONCLUSIONI

Quindi, alla fine, la conclusione di tutto è che la PNL è un’accozzaglia di metodi apertamente inefficaci e pseudoscientifici mischiati a principi psicologici banalizzati e a qualche consiglio di buon senso, un pastone confuso che muta continuamente, pronto ad accontentare chiunque scelga di crederci.

Ma non ha niente della programmazione, non ha niente della neuro (scienza), non ha niente della linguistica.

E tutto quello che di buono potete imparare dalla PNL nelle sue varie declinazioni lo potete tranquillamente imparare anche altrove, senza mandare giù tutta l’architettura di bubbole che ci hanno costruito attorno, senza spendere migliaia di euro in corsi strampalati, come ho fatto io in passato, senza, soprattutto, riempirvi la testa di fesserie.

Semplicemente, non ne avete bisogno.

Ovviamente a questo punto voglio sapere la tua opinione in materia, cosa ne pensi, se hai mai provato la PNL o se, invece, te ne sei tenuto bene alla larga. Grazie per essere arrivato fino alla fine.

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UN (BEL) PO’ DI BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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