La storia della scienza e della tecnologia è in larga parte una storia cooperativa, di gruppo, fatta di migliaia e migliaia di scienziati, ingegneri, ricercatori, inventori che, esperimento dopo esperimento, lavoro in team dopo lavoro in team, applicazione dopo applicazione, hanno continuato ad espandere un centimetro alla volta il confine della conoscenza umana e la nostra capacità, come specie, di produrre strumenti sempre più potenti e raffinati.
Eppure, di quando in quando, in questo flusso storico anonimo e in costante mutamento, sono emerse persone che, da sole o quasi, hanno avuto un impatto sull’avanzamento tecnologico e scientifico senza paragoni, quasi fossero venute da un’altra epoca o un altro mondo a farci dono di conoscenze al di là della comprensione umana.
A loro dobbiamo alcuni dei più esagerati e improvvisi salti in avanti nella storia tecnologica e scientifica dell’umanità e tra di loro c’è una figura che ha affascinato generazioni e generazioni di entusiasti e che è diventata catalizzatrice di teorie incredibili, complottismi e venerazione.
Nikola Tesla.

Il genio, il misantropo, il padre della rivoluzione elettrica, il visionario, il celibe che rifiutava contatti con le donne, l’inventore derubato, il futurista morto in circostanze misteriose, ossessionato dall’idea dell’energia infinita, rinnovabile, pulita e gratuita per tutti, vestito sempre in modo impeccabile, l’idealista…
La figura di Nikola Tesla è magnetica, eccentrica, impossibile da ignorare, ma non serve nemmeno sfiorare il territorio delle infinite fantasie senza fondamento che si dicono in giro sul suo conto per rendersi conto che sia stata una delle più grandi menti della storia dell’umanità.
Non solo, ma era pure un uomo infinitamente dedito ad imparare, a studiare, ad approfondire, a ricercare, a sapere. Sempre di più.
E allora oggi, cercando di imparare da lui, scopriamo insieme i 6 segreti di apprendimento di Nikola Tesla!
NON AVERE PAURA DI OSARE
Non si può non partire da quella che è forse la più grande caratteristica del lavoro e dell’approccio intellettuale di Nikola Tesla, nonché il suo più grande segreto di apprendimento: la capacità di andare oltre i confini di ciò che era comunemente accettato, di anticipare i tempi, di rivoluzionare, di pensare fuori dagli schemi.
Tesla era un uomo che non dava nulla per scontato e non si accontentava delle spiegazioni avute da altri.
L’esempio più evidente? La sua lotta furiosa per il concetto di corrente alternata, che all’epoca, quando la propose in diretta opposizione alla corrente continua del suo eterno rivale Thomas Edison, sembrava un’eresia. I due combatterono una vera Guerra delle Correnti, senza esclusione di colpi.

E ora indovinate che cosa è alimentato oggi dalla corrente alternata?
Tutto: le vostre case, i vostri computer, i vostri frigoriferi, le fabbriche, ogni cosa attacchiate ad una presa a muro e molto, molto altro.
Con l’eccezione degli oggetti a batteria, direte voi, come cellulari e portatili, tablet e compagnia. Certo. Ma come ricaricate le batterie dei vostri devices? Esatto, attaccandole alla presa a muro.
Ma il contributo innovativo e fuori dagli schemi di Tesla non si ferma certo alla corrente alternata. Oh, no. Nella sua vita ha registrato più di 300 brevetti da motori elettrici a oscillatori, ad apparecchi che sfruttavano i raggi X, le onde radio, una barca radiocomandata, da lampadine fluorescenti fino alle famose… bobine di tesla, terrificanti e comode per spettacoli di magia!
E poi il suo lavoro ha posto le basi per i moderni microonde, il radar, il microscopio ad elettroni e chi più ne ha più ne elenchi. Alla fine della sua vita ha lavorato persino a un misterioso progetto per un’arma chiamata “raggio della morte”, che nella sua idea avrebbe posto fine ad ogni guerra.
Volete sapere che cosa pensava Tesla di chi reputava le sue proposte folli o irrealizzabili? Pensava questo:
“Lasciamo che sia il futuro a dire la verità, e valutiamo ciascuno per il suo lavoro e i suoi risultati. Il presente è loro; il futuro, per il quale ho davvero lavorato, è mio.”
Ora certamente per ciascuno studente di fisica, ingegneria o qualsiasi altra materia il consiglio non può essere di passare il tempo a provare di prevedere il futuro, ma dall’esempio estremo di Tesla possiamo portarci a casa l’idea che lo studio e l’apprendimento, non debbano mai essere passiva accettazione di nozioni.
No, un vero studente è anche capace di andare oltre, di fare domande, di mettere in discussione, di inserire in ciò che impara la sua visione, la sua personalità, la sua rielaborazione, il suo punto di vista.
Mai sedersi di fronte a un libro con l’intento, semplicemente, di impararne il contenuto. Se quello che imparate non vi cambia e se voi non cambiate quello che imparate, non raggiungerete mai un livello davvero profondo. Per questo è importante discutere, chiedere, approfondire, schematizzare, confrontarsi. Sempre.
INTERLEAVING
Il secondo segreto di apprendimento che Nikola Tesla ha dimostrato in maniera plateale è stato il concetto di interleaving, la pratica di alternare gli oggetti di studio e di ragionamento, passare a lavorare da una cosa all’altra, saltare da un’idea all’altra e, grazie a questo, guadagnarne in problem solving, creatività, profondità di comprensione e persistenza di quanto imparato.
Attenzione però a non confondere l’interleaving con il multitasking o con l’idea di correre sui libri senza soffermarsi a capire bene prima di procedere. Non è questo, tutt’altro.
Bisogna sempre dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione a ciò che si studia, procedere gradualmente, una cosa per volta e assicurarsi di aver capito bene prima di andare avanti o cambiare argomento, altrimenti si diventa dispersivi e inefficaci.
L’interleaving consiste nel non fissarsi troppo su un solo problema o un solo argomento, ma cambiare frequentemente cercando anche di creare dei collegamenti tra i vari problemi e individuando punti in comune, il che è particolarmente utile proprio per le materie che mettono alla prova la comprensione e la capacità creativa di ragionamento.
Ci sono numerose ricerche scientifiche in merito ed è dimostrato come l’interleaving possa aiutare moltissimo studenti in difficoltà.
Per cui invece che sbattere la testa all’infinito su un argomento di studio assicuratevi di averlo compreso e acquisito al meglio, certo, ma variate anche di frequente e passate anche ad altro, specie se affrontate materie come la fisica.
Tesla incarnava questo principio, perché saltava da un campo all’altro della scienza, lavorava su progetti anche diversissimi fra loro, alternava il suo focus, ma non lo faceva mai in modo del tutto randomico o scollegato, anzi, sfruttava le conoscenze acquisite lavorando a un problema per capirne meglio un altro, collegava le sue conoscenze e produceva così idee nuove, inedite, impensabili.
PERSISTENZA
Il terzo segreto è forse quello più scontato, eppure fondamentale, perché costituisce la base del successo per qualsiasi attività umana, dallo studio al lavoro allo sport a… ogni cosa, davvero: la persistenza, la capacità di essere costanti, di insistere, di non mollare, di non arrendersi.
Tesla era cocciuto come un mulo, gli innumerevoli fallimenti negli esperimenti e nei progetti che portava avanti non arrivavano neanche vicino a fermarlo o scoraggiarlo, zero totale, la sua era una dedizione assoluta, totale, uno spirito inattaccabile con una ferma convinzione nelle sue idee e nella potenzialità di ciò che faceva.
Basti pensare a come abbia continuato a portare avanti non solo la sua ricerca, non solo i suoi esperimenti, non solo il suo studio, ma anche le sue attività imprenditoriali, per quanto palesemente non fosse un grande esperto di gestione del denaro, risparmio, investimento.
Se fosse vivo adesso probabilmente gli consiglierei di sfruttare l’app Satispay, che, tra l’altro è anche lo sponsor proprio di questo articolo.
SOLITUDINE E INTROVERSIONE
Il quarto segreto di apprendimento di Nikola Tesla di cui vi voglio parlare è probabilmente il più… peculiare.
A quanto pare il mitico scienziato di origine serba non era affatto un asociale, come vedremo al prossimo punto, ma nonostante questo credeva moltissimo nella solitudine come amplificatore del genio creativo.
“Stare da solo, è questo il segreto dell’invenzione; stare da solo, è in quei momenti che nascono le idee.”
Questo è un approccio interessante, ne ho parlato anche nel mio articolo di qualche tempo fa sull’utilità o meno di studiare in gruppo, andatelo a recuperare!
E in effetti è indubbio che in momenti specifici dello studio o del ragionamento la solitudine e la focalizzazione assoluta che nascono dall’assenza di stimoli distrattivi siano armi potenti.
È certamente importante riconoscere la necessità e l’opportunità del chiedere aiuto, confrontarsi e lavorare insieme, ma specialmente nelle prima fasi del processo di apprendimento, quando si acquisiscono nuove informazioni, le si comprende, le si interiorizza e rielabora in modo personale, la migliore compagnia che potete avere è quella di voi stessi.
Altra citazione? Altra citazione!
“Fin da quando ero un bambino ero spinto a concentrare l’attenzione su me stesso. Questo mi ha causato molta sofferenza ma per come la vedo ora, è stata una benedizione perché mi ha insegnato ad apprezzare il valore inestimabile dell’introspezione.”
SCAMBIO DI IDEE CON ALTRI
Il quinto segreto è quello di scambiarsi idee con altri e frequentare persone interessanti, stimolanti, di alto livello anche in campi diversissimi dal proprio.
Così, di primo acchito sembrerebbe in aperta contrapposizione con il valore dato alla solitudine, di cui abbiamo appena parlato, e invece no, non lo è, perché il punto sta nel “quando” e nel “come”.
La socialità e il confronto sono terreno fertile per ricaricare le energie creative e intellettuali in genere e acquisire nuove abilità osservando gli altri. Non solo, ma il fatto di potersi avvicinare a persone stimolanti e competenti anche in campi molto molto lontani da quello che noi stiamo studiando o su cui stiamo lavorando può essere visto come una forma più accentuata di interleaving, quello che nominavamo prima.
Tesla è passato alla storia come un solitario misantropo, celibe e disinteressato ad ogni aspetto romantico della vita, eppure il suo circolo di frequentazioni è stato tutt’altro che ristretto e la sua vita sociale tutt’altro che assente.
A partire dalla relazione con Edison, con il quale ha lavorato fianco a fianco per mesi e mesi in uno scambio proficuo, poi naufragato e trasformatosi in opposizione totale per divergenze caratteriali, scientifiche e per l’anima di squalo capitalista aggressivo di Edison stesso, che male si sposava con la personalità di Nikola.
Tesla frequentò personaggi come lo scrittore Rudyard Kipling (l’autore del Libro della giungla e Capitani coraggiosi, per dire), conosceva Albert Einstein, che per lui nutriva una grandissima stima, Mark Twain, che andava e veniva dal suo laboratorio e una varietà notevole di altri scienziati, intellettuali, imprenditori, finanzieri.
Quindi sì, isolarsi in alcuni momenti è prezioso, ma avere una vita ricca di frequentazioni e di amicizie stimolanti arricchisce e regala nuove prospettive.
Questo è il motivo per cui incoraggio sempre gli studenti anche di realtà, facoltà ed esperienze diverse a collaborare, ed è anche uno dei principi cardine su cui ho costruito la community di Sistema ADC, il mio corso completo di metodo di studio, che oltre che sviscerare ogni possibile minuzia del metodo di studio permette a persone diverse di incontrarsi e condividere insieme il percorso di apprendimento.
MEMORIA ASSOLUTA
Ho voluto tenere per ultimo il segreto di apprendimento di Tesla più ingiusto, possiamo dire così. Quello da cui, più che imparare, possiamo solo rosicare un pochino. Eh sì, perché l’impegno è sempre l’elemento basilare per riuscire in ogni campo, studio compreso, ma qualche volta anche il talento ci mette lo zampino.
E Nikola Tesla, di talento, ne aveva una riserva infinita.
Oltre ad un’intelligenza sconsiderata, esibita fin da piccolissimo quando smontava qualsiasi cosa, costruiva utensili ed eccelleva in ogni materia a scuola, Tesla possedeva una capacità di visualizzazione fuori dal normale, un’abilità matematica impressionante tanto da venire accusato di copiare alle scuole superiori perché era in grado di eseguire calcoli con integrali a mente, e una memoria… assoluta.
Eh già, Tesla era probabilmente dotato di quella che oggi definiremmo “memoria eidetica”, la capacità naturale di vedere e memorizzare qualunque tipologia di immagine e poterla ricostruire nella propria mente per un breve periodo dopo la visione senza bisogno di alcuna tecnica di memoria o metodo particolare.
Questo non significa, come alcuni credono erroneamente, ricordarsi ogni cosa che sia mai successa alla persona (quella è un’altra condizione chiamata ipertimesia), ma significa invece poter vedere, ad esempio, un quadro e poi essere in grado di ricostruirlo alla perfezione, o smontare un oggetto o macchinario ed essere in grado immediatamente dopo di rifarlo.
Un esempio contemporaneo è l’artista britannico Stephen Wiltshire, capace di riprodurre e disegnare a memoria in modo incredibilmente dettagliato intere città dopo averle sorvolate in elicottero. Guardarlo disegnare è qualcosa di straordinario, quasi sovrannaturale. Ecco, Tesla non era un grande disegnatore ma aveva la stessa capacità e la utilizzava nel suo studio e nei suoi esperimenti, semplificando il processo enormemente.

E in effetti è uno strumento potentissimo per chi si occupa di tecnologia perché elimina la necessità di lunghe ripetizioni o prove e riprove.
Purtroppo, però, come dicevo, non ci possiamo fare molto noi poveri comuni mortali: questa capacità già di per sé è rarissima, ma ancora più raro è mantenerla fino all’età adulta, normalmente ad esibirla sono una bassissima percentuale di bambini, che poi la perdono nel corso degli anni.
E questo è tutto, questi erano i 6 segreti di apprendimento di Nikola Tesla, adesso mi piacerebbe sapere voi che cosa ne pensate!