pixel facebook Alessandro de Concini
Back

Come studiare e cosa fare prima dell’esame

L’esame sta arrivando. Può essere la prossima verifica, la prossima sessione, la prossima certificazione o il prossimo concorso. C’è sempre un esame dietro l’angolo, e la tragica realtà è che moltissimi studenti non sanno come affrontare l’avvicinarsi della fatidica data.

E quindi oggi vediamo insieme come affrontare i giorni prima di un esame.

Prima di buttarci nella mischia sono necessarie un paio di precisazioni.

Prima: i problemi che affronteremo in questo articolo sono minuzie se confrontati all’assenza di un metodo di studio efficace. Io non vorrei fare la marchetta a Sistema ADC, il mio corso e community per costruire un metodo scientificamente accurato, efficace ed efficiente, però se proprio devo… se non avete un buon metodo, partite di sicuro da quello.

Seconda: logicamente alcuni dei consigli saranno generici, basati sull’ipotesi che i pianeti si allineino in vostro favore e che gli appelli non si accavallino, i professori vi permettano di organizzarvi, eccetera eccetera… Non sempre sarà così, ma tracciare delle linee guida vi permetterà di reagire anche nei casi peggiori. Bene, iniziamo.

STUDIO ALL’ULTIMO MINUTO?

Il primo problema su cui moltissimi studenti si schiantano è, ahimè, una pianificazione sbagliata e/o del tutto assente. Molti studenti si trovano, per colpa di un metodo inefficace o mal applicato, a dover studiare parte dell’argomento d’esame nella settimana precedente allo stesso. Errore madornale.

Errore madornale per diversi motivi, che minano la propria preparazione e la propria performance. Impiegare il proprio tempo a studiare, magari di fretta perché non avevamo previsto quanto avremmo dovuto davvero studiare, peggiora sia la nostra capacità di comprensione che la nostra preparazione della performance. Pessima abitudine, decisamente da eradicare.

Quando pianificate il vostro studio, fate in modo di avere una settimana prima dell’esame in cui poter solo ripassare e focalizzarvi su voi stessi. Questo ripasso finale potrà essere anche molto intenso, ma la consapevolezza di aver terminato il programma vi alleggerirà, permettendovi di dare il massimo nel rush finale. Anche perché é probabile che lo stress accumulato durante le settimane di studio precedenti si farà sentire. Il che significa che, molto probabilmente, sentirai un po’ di “rifiuto” verso l’idea di sederti ancora una volta a quella scrivania e rivedere sempre le stesse cose.

Il rischio è quello di non riuscire a ripassare ma perdere solo tempo davanti ai tuoi schemi, appunti e libri senza davvero combinare molto.

A questo punto dovresti spezzare le sessioni di ripasso durante il giorno e intervallarle con pause molto più ampie del solito.

Invece di fare una classica sessione mattutina, una pomeridiana e una serale puoi provare a organizzarti così: un’ora di ripasso full immersion di prima mattina, poi due ore di tranquillità. Poi un’altra ora di ripasso e altre due ore di relax. E proseguire così durante la giornata, in modo da riuscire a ripassare comunque spesso e ad essere produttivo, ma anche a riposarti e a scaricare la tensione.

SIMULAZIONI

E questo si lega direttamente al secondo consiglio: simulate l’esame. Se è un orale in forma orale, con un amico o davanti a uno specchio, se è scritto in forma scritta, armandovi di carta e penna o di un computer.

E tu mi risponderai: “ma dai? In forma orale se è orale, e scritta se è scritta? Grazie al ca-”

Obiezione sensata, ma quanti lo fanno davvero? Quanti provano a rispondere a voce alta a una possibile domanda? Quanti prendono davvero un foglio e provano a scrivere in 15 righe una risposta esauriente?

Moltissimi studenti si limitano a ripetere a pappagallo, senza provare la propria capacità espositiva, e si ritrovano in sede d’esame a far la figura delle capre ignoranti.

Se devi ripassare fallo sui tuoi schemi – se devi tornare al libro c’è stato un problema durante la fase di rielaborazione – e mettiti alla prova nel concreto. Testing, tecnica di Feynman, l’importante è che tu ti metta in gioco e simuli l’esame.

Potete anche lanciarvi in sessioni di ripasso di gruppi, con amici e compagni. Lo scopo è quello di spiegarsi eventuali punti su cui siamo incerti, mettere in piedi una simulazione più accurata, sfruttare l’elemento della competizione e scambiarsi consigli e spunti. Se fatto in questo modo, può essere un’ottima variante e un’attività preziosa prima degli esami.

Piccola nota sempre riguardo alla simulazione: ha senso a ridosso della scadenza, non fatela diventare una scusa per trasformare l’intero metodo di studio e di ripasso in una performance teatrale.

AFFRONTA L’ANSIA

Tutto questo dovrebbe già aiutarti, ma cosa succede se l’ansia ti si avvinghia allo stomaco? Perché si, studiare in modo efficace aiuta, ma l’ansia purtroppo, che sia in forma grave o meno, non è direttamente correlata alla tua preparazione. Cosa intendo?

Intendo che puoi anche aver messo in pratica alla perfezione ogni passo del mio P.A.C.R.A.R., il metodo di studio che insegno, ma l’ansia potrebbe coglierti lo stesso. Nel mio caso, nonostante gli anni passati a perfezionare il mio metodo di studio, era puntualissima. Un’ora prima di un qualsiasi esame timbrava il cartellino e mi si sedeva sulla pancia, appesantendomi inevitabilmente l’umore.

Se l’ansia è un problema nei giorni prima dell’esame, valuta di sfruttare l’ultima settimana per dei ripassi più brevi e distaccati tra loro, in modo da disperdere la tensione, e non dimenticarti di curare il tuo stato psicofisico. Il sonno, l’alimentazione e l’attività fisica sono fattori molto importanti per le tue capacità mentali, e se i problemi persistono rivolgiti a un professionista che possa aiutarti a combattere i sintomi ansiogeni. Recupera il mio articolo sull’ansia pre esame e la mia live con lo psicologo e psicoterapeuta Alessandro Bartoletti, un esperto vero in materia.

CONSIGLI LAMPO

Ed ora, affrontate le tre macro-tematiche più importanti, qualche consiglio più rapido.

Primo, legato proprio all’ansia: resta lontano da quei gruppi di amici o conoscenti che condividono le proprie insicurezze e piangono la propria miseria poco prima dell’esame. É inutile, e nei casi peggiori deleterio. Il confronto va benissimo durante la fase di studio, non vicino all’esame.

Secondo: sentiti sicuro di te, professionale, alla pari. Non sentirti suddito del docente per nessun motivo. Lui è un professionista dell’insegnamento – si spera – e tu un professionista dello studio. Non presentarti con arroganza, ma fai affidamento su una sana ed equilibrata dose di sicurezza.

Terzo: nei giorni precedenti all’esame concentrati sulla materia di quest’ultimo, quando possibile non studiare altro.

Quarto: se senti il bisogno di raccogliere informazioni sull’esame, o di vederne uno per prepararti, fallo per tempo, settimane prima o addirittura durante la sessione precedente. Calarti nell’atmosfera dell’esame poco prima di questo potrebbe confonderti o preoccuparti in un momento molto delicato e in cui, soprattutto, dovresti star facendo altro. Ricorda comunque che questo consiglio non sempre può funzionare per tutti: se sei un tipo ansioso, se ti imbarazzi a vedere altre persone esaminate, se ti fai prendere facilmente dalla paranoia e non sei sicuro di te e della tua preparazione, lascia stare.

Quinto: non tentare la sorte. Non andare a provare un esame perché “tanto non ti costa nulla”. Affrontare e fallire un esame può avere un impatto incredibile sulla tua voglia di studiare, e ancor peggio, provarlo così, solo per provarlo, potrebbe funzionare come un “contentino” che stai dando al tuo cervello per dirti “hey, ci sono andato, mi sto impegnando”. Preparati al meglio, e dallo quell’esame!

Sesto: non demonizzare le piccole ritualità. La dea bendata purtroppo non esiste, e portare con te santini e monete fortunate non ti aiuterà concretamente… ma se ci sono dettagli innocui che ti regalano un po’ di buon umore e serenità, ben vengano. Io, per esempio, mi portavo sempre dietro il mio pupazzetto di R2D2, il droide di Guerre Stellari.

cosa fare prima dell'esame

E settimo, importante quando tutto il resto non funziona: meglio studiare bene una parte, che studiare male tutto. Se il tuo metodo di studio ha fallito per colpa di meteoriti e cataclismi, preparati bene sulla parte di programma che riesci ad affrontare, e tralasciane una piccola parte.

Ultimo piccolo consiglio per i giorni prima dell’esame: dormi bene. Il sonno è fondamentale sempre per lo studio e la produttività in generale, vai a recuperarti questo articolo dove ne parlo nel dettaglio, ma specialmente i giorni prima degli esami devi assicurarti un riposo completo.

Se possibile, togli la sveglia e svegliati in modo naturale, evita di fare troppo tardi e rimani regolare. Hai bisogno non soltanto di una giusta quantità, ma anche qualità e regolarità del ciclo del sonno per poter dare il meglio nel momento della performance.

Quindi sì, ti sto davvero consigliando, come fanno tutte le mamme del mondo dall’inizio dell’umanità, di andare a letto relativamente presto e farti una bella dormita. Puoi ricominciare a sfondarti di serie tv fino alle 5 dal giorno dopo l’esame. Sei autorizzato.

Se devi minimizzare i danni, e attenzione, solo in questo caso, durante il tuo esame sarà più efficace rispondere bene a quattro domande su 5 che rispondere malino a tutte e 5. Dimenticati di intortare il professore, di fregarlo con i tuoi giri di parole e la tua arguzia. Non esiste. Il tempo per il tuo esame è quello, che tu stia sparando fesserie oppure stia esponendo fluentemente un argomento.

Rispetta chi ha il compito di giudicarti e valorizza il tempo che hai a disposizione, non te ne pentirai!

Alessandro de Concini
Alessandro de Concini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *