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Le vostre difficoltà di studenti

In questi articoli, quando si parla di metodo di studio, apprendimento efficace, università, scuola e chi più ne ha più ne metta, sono sempre io a parlare.

E mi risponderai tu: eh certo, vorrei pure vedere, è il tuo blog, sei tu l’insegnante/divulgatore/formatore/speaker/youtuber/influencer/videomaker… ecco, videomaker no, quello è Dario.

In ogni caso, oggi ho deciso di fare qualcosa di diverso, di lasciare che siate voi a parlare per una volta, di chiedervi direttamente quali fossero le più insormontabili difficoltà che vi siete trovati di fronte nel vostro percorso di studenti universitari e di reagire ad esse, dicendovi che cosa ne penso.

Ho scritto il post, ho aggiunto delle emoticon per attirare l’attenzione come ogni bravo social media coso sa fare, ho scelto la banalissima immagine stock scaricata dalla prima riga delle foto su Google e ho pubblicato su tutti i miei canali social.

Screen vostre difficoltà di studenti

Che a proposito, apriamo una parentesi, dovreste seguire tutti, soprattutto il maledetto Instagram che io continuo a non capire come far crescere, ci posto tutti i santissimi giorni e nessuno mi fila neanche di striscio. Che tristezza.

Ma torniamo a noi: dopo aver postato mi sono rilassato e ho lasciato che foste voi a scrivere l’articolo per me e…

ed è successo qualcosa di abbastanza inaspettato: la maggior parte di voi in realtà mi ha scritto in privato e ha cominciato a raccontarmi delle storie davvero molto personali, forti, che, a dirla tutta, non mi sento di spiattellare davanti all’internet tutto.

Per cui alla fine ho selezionato 12 dei vostri messaggi, pescandoli soprattutto dai post pubblici, e userò quelli. Di cose interessanti da vedere ne abbiamo, non ti preoccupare.

PROBLEMI

theredheadthings mi scrive: “organizzare più esami insieme e studiare in contemporanea 2-3 materie”.

Beh, è sempre un grande classico quello di dover studiare più materie contemporaneamente, è un problema più organizzativo che di studio, perché anche solo sapere come dividere le proprie giornate diventa qualcosa di complesso. Ti trovi a dover dare 3-4 esami nella stessa sessione e non sai in che ordine farli, come dividere le giornate, …

Io do sempre questo consiglio: intanto di pianificare in anticipo, e poi di dividere la propria settimana nei vari momenti dedicati allo studio di una materia o dell’altra, non saltellare da un esame all’altro nella stessa giornata.

Ad esempio, se devo studiare tre esami, è meglio dividere la settimana in tre parti e fare due giorni per materia, o un giorno e alternare, piuttosto che saltellare all’interno delle stesse sessioni di studio. Il multitasking non è mai una buona idea, specialmente se dobbiamo sforzarci per qualcosa di complesso come un esame universitario.

Gabriele invece mi scrive: che la difficoltà più grande per lui è rimanere concentrato, nonostante utilizzi il mio metodo di lettura efficace che ti consiglio di andare a imparare cliccando qui e scaricando il mio manuale gratuito Leggere per Sapere.

La distrazione è all’ordine del giorno per gli studenti e per chiunque faccia delle attività molto lunghe e ripetitive, che magari li tengono fermi ad una scrivania senza muoversi.

Una delle cose che possiamo fare per gestire questa situazione e rimuovere la distrazione è cercare di rendere minimale il nostro spazio, eliminare tutti i potenziali agenti distraenti che ci saltano addosso mentre stiamo studiando o leggendo, e poi concentrarsi sull’attività: più siamo passivi più è facile che il nostro cervello si distragga e cominci a fare quello che vuole.

Bryan mi scrive: “il vero problema sono i metodi farlocchi e la mancanza di insegnamento di un vero metodo di studio fin da piccoli. Con quello, e con la schematizzazione ad esempio, si possono superare difficoltà inimmaginabili”.

Ovviamente io insegno di mestiere il metodo di studio, quindi sono chiaramente d’accordo, ma è bello che si riconosca questa cosa perché credo che purtroppo sia proprio una delle difficoltà dello studio a tutti i livelli, non solo a quello universitario, ma anche nelle scuole.

Lo dico sempre, il metodo di studio dovrebbe essere una materia curriculare dalle scuole medie, e forse anche da prima.

Io, nella mia esperienza, mi sono ritrovato molto in difficoltà proprio perché non avevo idea di come studiare, mi trovavo per la prima volta al primo anno di università di fronte a libroni enormi, senza aver affrontato mai nulla di simile al liceo.

Quindi capisco benissimo il problema di Bryan, devo dire che l’ho condiviso e ho cominciato questo mio percorso per poi impadronirmi di un buon metodo di studio proprio a partire da questa difficoltà.

gnegnaconlaipsilon scrive: “ le difficoltà sono sempre create dagli insegnanti che a volte sono poco competenti, altre volte penalizzano esigendo uno studio completamente a memoria”

Beh, io non sono proprio molto d’accordo che siano sempre gli insegnanti il problema, però sicuramente di insegnanti bastardi e stronzi ne troviamo tantissimi, e ricevo una quantità infinita di messaggi di studenti che mi parlano di questo problema.

È chiaro che qualche volta non si può aggirarli perché ci tocca fare gli esami con questi personaggi, e allora in quel caso il mio consiglio è di cercare il più possibile di accontentarli. Ovviamente non si studia per l’insegnante o per il voto, però è anche vero che quando si deve passare un esame con un insegnante davvero bastardo dargli quello che vuole è la strategia più efficace.

Se poi l’insegnante è completamente incompetente… studiamo solo dai libri.

Fabrizio  scrive:

Screen Vostre difficoltà di studenti

Questa è una difficoltà più specifica, più tecnica. Recuperare le informazioni pregresse, soprattutto durante il ripasso, è una difficoltà frequente per gli studenti perché si ritrovano a ripassare troppo in là, troppo avanti col tempo, studiano una cosa e poi la ripassano dopo due, tre settimane. Tenete sempre i ripassi ravvicinati, vicini al momento in cui studiate quel determinato argomento. Questo è un principio importantissimo: il ripasso non si fa quando le informazioni vengono perse, ma si fa proprio per non perderle in primo luogo.

Per quanto riguarda invece farsi le domande dal paratesto, una buona strategia quando non sappiamo come porcele è quella di partire dalle 5 W del giornalismo: chi, come, dove, cosa, perché, quando… che sono sei ma non importa, facciamo finta di non vedere questo errore.

Questo è un buon punto di partenza perché ci dà la struttura per sapere almeno come muoverci, se sappiamo rispondere a queste sei domande di solito sappiamo esaurire un argomento.

Marco dice:

Screen vostre difficoltà di studenti

Beh, per quanto riguarda le materie astratte ho scritto un articolo sulla tecnica di Feynman che vi consiglio di andare a recuperare, e poi comunque l’atto della lettura efficace, schematizzazione, ecc contribuisce a comprendere in maniera più chiara.

Per quanto riguarda invece le materie prive di applicazione e pratica, lì il segreto è scatenare la curiosità, perché se non si ha un interesse concreto, l’unico modo per crearlo è essere curiosi di scoprire cosa c’è dietro, ho scritto anche un articolo su questo argomento, su come farsi piacere le materie che ci fanno schifo. L’idea è quella di scavare, farsi domande, approfondire facendo ricerche magari su internet, cercare degli aneddoti curiosi, e questo nel tempo ci abitua a vedere qualunque materia da un diverso punto di vista rendendola più appetibile.

 E ancora:

Screen vostre difficoltà di studenti

E qui un grande classico, che quando non ho pianificato e non sono organizzato tendo alla procrastinazione. Io capisco benissimo questa difficoltà perché l’ho provata e la provo ancora in prima persona, sono una persona estremamente pigra, se non ho un piano dettagliato non vado da nessuna parte. Ma quello che mi ha veramente svoltato la vita è stato il fatto di sapere esattamente in qualunque momento della mia giornata cosa devo fare, di avere dei micro obiettivi, perché adesso guardare il mio masterplan è come un gioco, è come vedere la progressione di un personaggio che cresce nel tempo.

Ogni volta che raggiungo un obiettivo mi dà soddisfazione, sono contento di me stesso e questo mi dà la carica di andare avanti.

Quindi spesso l’errore di chi non riesce a pianificare, organizzarsi e combattere la procrastinazione è che lo fa troppo a lungo termine. Partite dal breve, partite da micro obiettivi uno dopo l’altro, un mattoncino alla volta e vedrete che le cose migliorano.

Un altro studente mi scrive:

Screen vostre difficoltà di studenti

Prima di tutto, per quanto riguarda il primo problema, il metodo di studio va aggiornato, quello che funziona al liceo non funziona all’università, più avanti andiamo e più diventa impossibile usare questa strategia.

Un’altra grossa problematica di tipo organizzativo è che spesso le università non sanno gestire i diversi appelli dei diversi professori e creano delle situazioni in cui lo studente deve correre troppo o ha troppo tempo tra un esame e l’altro, e questo purtroppo è un problema difficile da risolvere e l’unico modo è organizzarsi per tempo con una pianificazione super attenta.

Quando poi si deve ripartire da capo con un esame fallito la frustrazione sale tantissimo, il segreto è cambiare radicalmente approccio, se ricominci a fare le stesse cose che hai fatto la prima volta, il secondo fallimento è dietro l’angolo perché ti stufi, non hai voglia, ti sembra di essere scemo perché ripeti sempre le stesse cose, ecc.

 Gaia scrive:

Screen vostre difficoltà di studenti

Questo è molto interessante: il classico dello studente che comincia a studiare in sessione., quando invece bisognerebbe cominciare a studiare prima. Un consiglio per ridurre questa difficoltà è quello di abituarsi a prendere bene appunti a lezione e poi al pomeriggio, o il giorno dopo, rimetterli a posto, senza lasciar passare tanto tempo. Questo ci aiuta perché fa partire il meccanismo dello spacing, per cui arriviamo alla sessione che non partiamo da zero, e poi pone le basi per velocizzare lo studio.

Leonardo dice:

Screen vostre difficoltà di studenti

L’esposizione è sicuramente difficile, nessuno si sveglia una mattina campione di public speaking, ma una cosa che mi ha aiutato molto per superare questa difficoltà è stato recitare delle scenette immaginando l’interrogazione e cercando di spiegare ad alta voce di fronte al cane, al gatto, al coniglio, allo specchio, a chiunque abbia la pazienza e la voglia di ascoltarci.

Un’altra cosa importante è non buttare lì le parole, non dite la parolina e poi la mollate lì, invece calcate, date spessore a quello che dite e questo farà percepire che siete sicuri. Ovviamente se non avete studiato e non siete preparati tutto questo non ha alcun senso.

Anche Fabrizio scrive:

Screen vostre difficoltà da studenti

Questa cosa dei materiali me la scrivono in tanti, e la cosa migliore per superarla è scegliere un’unica fonte, quella più completa, e concentrarsi su quella tranciando tutto il resto. Non è un metodo perfetto, si rischia di perdere qualcosa, ma è sicuramente meglio che saltellare tra mille materiali continuamente. E poi martellate i professori, andate a ricevimento e chiedete, chiedete, chiedete, perché se questi sono degli incapaci e non si sanno organizzare è vostro diritto e dovere alzare un po’ la voce e farvi sentire.

Ultimo ma non ultimo, dexter:

Screen vostre difficoltà da studenti

È quello che dicevo prima, lo capisco, è difficile perché sei stanco, magari ti sei svegliato presto, sei andato a lezione, il professore ha spiegato male, torni a casa e non hai voglia di riaprire tutto, però purtroppo rimettere a posto gli appunti è una cosa obbligatoria, uno sforzo in più che devi fare se vuoi affrontare il percorso universitario con serenità.

Una cosa che si può fare se prendete appunti in modo corretto, per esempio con il metodo Cornell, è ripassare gli appunti attraverso il quiz e la lista di domande che vi siete posti a lezione, che è sicuramente più leggero e giocoso rispetto a rileggere tutto da capo

Ecco qui, questi erano i 14 messaggi che avevo selezionato, le vostre difficoltà nel mondo universitario, fatemi sapere cosa ne pensate e scrivetemene altre!

Alessandro de Concini
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